ROMA – L’Associazione Armando Curcio ha bandito, per l’anno scolastico 2021/2022, la XVII edizione del «Premio Curcio per le Attività Creative», un’iniziativa rivolta ai più giovani, per incentivarli alla lettura, alla scrittura e al confronto. L’Associazione Armando Curcio si pone come spazio inclusivo che, tramite lo svolgimento di diverse attività, mostra il suo impegno e dona il suo apporto in merito allo sviluppo sociale, alla diffusione della cultura e alla tutela delle pari opportunità.
Tra le varie attività promosse dall’Associazione, il «Premio Curcio per le Attività Creative», in particolare, si pone come l’evento che sintetizza e racchiude le varie componenti di questa realtà associativa; il «Premio» nasce, infatti, come attività di promozione sociale, di lotta all’analfabetismo, di riduzione della povertà educativa. Il suo scopo è quello di promuovere, nelle nuove generazioni, l’apertura al dialogo, lo sviluppo di un proprio senso critico e una visione soggettiva del mondo, la disposizione alla cooperazione e la libera espressione delle proprie doti creative, chiamando i più giovani a riflettere su tematiche di volta in volta differenti ma pur sempre attualissime, attraverso la realizzazione di elaborati originali, specchio del loro mondo interiore.
Quest’anno il Premio, in linea con l’impegno profuso da parte delle Istituzioni, del mondo scolastico e di moltissimi Enti legati all’universo dell’educazione e della promozione culturale, per dar vita a iniziative ed eventi legati alla sensibilizzazione alla lettura tra i più giovani e seguendo, inoltre, le più recenti direttive del Ministero dell’Università e della Ricerca, ha scelto di dedicare un’attenzione particolare al tema dell’analfabetismo in Italia. Proprio la lettura, quale viaggio introspettivo e alla scoperta di sé stessi e dell’Altro, si rivela, infatti, uno strumento essenziale per l’acquisizione delle competenze necessarie allo sviluppo delle capacità critiche imprescindibili per la lotta alla diffusione di questo fenomeno.
Il premio Curcio per le attività creative nasce come costola del più importante Premio Curcio per il Teatro e la Cultura voluto fortemente da Armando Curcio (fondatore della casa editrice) e di cui sono stati insigniti personalità del calibro di: Vittorio Gassman, Mariangela Melato, Maurizio Costanzo, Giancarlo Governi, Arrigo Petacco e tanti altri…
Nel 2007, grazie alla pubblicazione di un testo dedicato al teatro di animazione (metodo pedagogico elaborato dalla prof. Pini dell’Università di Roma Tre e portato avanti con successo in un liceo di Roma come progetto pilota), la Armando Curcio ha deciso di creare una sezione speciale nell’ambito del Premio Curcio per le attività creative che coniugasse la vocazione al teatro – da sempre manifestata dalla casa editrice – all’originale metodo pedagogico (del teatro di animazione) e alla prevenzione di un fenomeno giovanile preoccupante: il bullismo.
È proprio per questo che la Armando Curcio, nell’intento di prevenire un fenomeno così diffuso, ha inserito all’interno del premio Curcio per le Attività Creative una sezione speciale di concorso dedicata al bullismo e alla prevenzione del problema attraverso l’attività teatrale. I ragazzi si potranno inserire in programmi di socializzazione e coesione come i laboratori teatrali che hanno lo scopo di far interagire i giovani in modo sano, costruttivo e culturalmente formativo sotto la guida dei docenti interessati al metodo del Teatro di animazione proposto da una specifica pubblicazione dell’Armando Curcio Editore.
Il tema: “Sono cittadino del mondo”
Io sono orgoglioso di essere cittadino italiano, ma mi sento anche cittadino del mondo, sicché quando un uomo in un angolo della terra lotta per la sua libertà ed è perseguitato perché vuole restare un uomo libero, io sono al suo fianco con tutta la mia solidarietà di cittadino del mondo.
Sandro Pertini
Dati storici sull’analfabetismo in Italia
All’indomani dell’unificazione, nel 1861, l’Italia contava una media del 78% di analfabeti con punte massime del 91% in Sardegna e del 90% in Calabria e Sicilia. Nello stesso periodo – 1850 – le percentuali di analfabeti in Europa erano del 10% in Svezia, del 20% in Prussia e Scozia, del 75% in Spagna e del 90% in Russia. Dopo un secolo nel 1951, la “qualifica” di analfabeta venne collegata non più a coloro che non sapevano scrivere il proprio nome, ma a coloro che non sapevano leggere e scrivere. Gli analfabeti risultarono in media intorno al 25% con punte massime toccate dalla Basilicata 29%, Calabria 32%, Sicilia 24% e Sardegna 22%.
Secondo i dati pubblicati nel 2005 da una ricerca dell’Università di Castel Sant’Angelo dell’Unla (Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo), quasi sei milioni di italiani sono totalmente analfabeti (circa il 12% della popolazione). L’Italia si posiziona come fanalino di coda fra i 30 Paesi più istruiti al Mondo seguita da Portogallo e Messico. Il 7,5% consegue la laurea, mentre il 36,52% della popolazione possiede solo la licenza elementare, circa 20 milioni sui 53 censiti nel 2001. Questa popolazione è considerata dalla ricerca come analfabeta o appena alfabeta. Il record negativo di 13,8% è in Basilicata e ci sono nove altre regioni al di sopra dell’8%, limite considerato di allarme: Calabria 13,2%; Molise 12,2%; Sicilia 11,3% Puglia 10,8%; Abruzzo 9,8% Sardegna 9,1%; Umbria 8,4%.
Catania è la città (tra quelle con più di 250.000 abitanti) con la più alta percentuale di analfabeti d’Italia, seguita da Palermo e Bari.
Altri dati sono stati forniti dal progetto All (Adult Literacy and Lifeskills – Letteratismo e abilità per la vita), dedicato specificamente all’analfabetismo funzionale, nell’ambito di una ricerca comparativa internazionale promossa dall’Ocse. Le indagini svolte sulla situazione italiana nel 2003-2004 su un campione della popolazione compresa tra 16 e 65 anni hanno denunciato un quadro non brillante: su tre livelli di competenza alfabetica funzionale (inferiore, basilare e superiore) il 46,1% degli Italiani è al primo livello, il 35,1% è al secondo livello e solo il 18,8% è a un livello di più alta competenza.
Situazione attuale
In un articolo del Corriere della sera (6 settembre 2020) è stata rilevata che la percentuale tra analfabeti ed “incolti” in Italia è del 36,5% sulla popolazione totale. Ebbene, nessun politologo o sociologo ha commentato tali dati, realmente impressionanti, si tratta di circa 20 milioni di persone che avranno difficoltà ad interpretare le vicende socio-politiche del nostro Paese. Come votano se non sono in grado di capire i problemi reali del Paese, le implicazioni nei vari settori della vita italiana (dalla politica all’economia, dalla sanità all’ambiente, ecc.)? Quali sono le scelte personali legate alla famiglia, al lavoro, alla vita sociale? Secondo una recente ricerca dell’Unla il 22% degli studenti che escono dalla scuola media inferiore non sa leggere o scrivere; la ricerca è stata condotta da un comitato scientifico composto dal presidente prof. Saverio Avveduto, dall’on. Raffaele Manca responsabile dei Centri per adulti della Sardegna, dal prof. Luigi Tarsitano, vice presidente Unla.
Dai primi dati resi noti emerge un quadro sconvolgente. Il 12% della popolazione è analfabeta e senza alcun titolo di studio, si tratta di circa sei milioni di cittadini. Il 33% della popolazione (7,5% di laureati e 25,85% di diplomati) è in grado di affrontare le sfide della società contemporanea in quanto ha la formazione di base necessaria. Il 66% (30,12% con licenza media, 36,52% con semplice licenza elementare) dispone di una formazione insufficiente per partecipare informata allo sviluppo della società della conoscenza. Si tratta di 36 milioni di italiani tra analfabeti totali, semi-analfabeti o analfabeti di ritorno e che comunque non sono in grado di affacciarsi sul mondo del lavoro e difendersi di fronte ai continui cambiamenti che lo hanno investito. Si parla ovviamente di un nuovo analfabetismo, con caratteristiche diverse rispetto alla situazione di 20 anni fa.
Riflessioni sul tema
Uno studio condotto dall’Istituto Canadese di Statistica in collaborazione con l’Ocse è stato acquisito, nei suoi contenuti da Piero Angela.
Scriveva Piero Angela (A cosa serve la politica, Mondadori, Milano 2011): “L’indagine, compiuta su un campione rappresentativo di cittadini, consisteva in 6 questionari concernenti la lettura, la scrittura, e il calcolo.
Le risposte venivano classificate in 5 livelli: il 4° e il 5° livello comprendevano coloro che avevano conseguito un risultato buono, o ottimo, il 3° livello un risultato mediocre, il 1° e il 2° erano coloro invece a rischio di analfabetismo. Il quadro per l’Italia è il seguente: il 5 per cento della popolazione non arriva neppure al 1° livello, cioè è letteralmente analfabeta. Ciò vuol dire che il numero degli analfabeti in Italia supererebbe nettamente i 2 milioni! In precedenti indagini risultava un numero inferiore (700 mila) ma derivava da un’autodichiarazione, non da un test reale. Al 1° livello (rischio di analfabetismo) si trova il 33 per cento degli italiani. E un altro 33 per cento si ferma al 2° livello. Ciò significa che complessivamente oltre il 70 per cento degli italiani (il 71 per cento) non arriva neppure al 3° livello, cioè alla mediocrità! Solo il 20 per cento si situa nella fascia sopra la mediocrità, e pochissimi raggiungono il 4° e 5° livello. L’analisi si presterebbe a mille ed una considerazioni, ma preferiamo soffermarci sulla più elementare. È evidente che dei livelli culturali simili non permettono alla stragrande maggioranza delle persone di orientarsi nella vita”.
La prof. Cristina Siciliano (docente di Storia dell’Editoria e organizzazione dei processi editoriali dell’Istituto Armando Curcio) afferma che «oggi le frontiere dell’analfabetismo si sono spostate: molti studenti universitari non sono in grado di periodare correttamente in quanto non conoscono la grammatica, la sintassi e la consecutio temporum; il 70% dei ragazzi non parla sufficientemente una lingua straniera malgrado abbia seguito i normali percorsi formativi offerti dalla scuola».
Aggiunge l’on. Soud Sbai (scrittrice, giornalista ed ex presidente Commissione Affari costituzionali alla Camera): «… la nazione sta perdendo delle generazioni che difficilmente potranno essere recuperate: generazioni che incontreranno non poche difficoltà nel confrontarsi con i coetanei europei o con i coetanei orientali (cinesi e indiani) e occidentali (americani); è necessario quindi l’impegno di tutta la società civile, di tutti gli attori che in qualche modo si trovano ad interagire con il fenomeno».
In sostanza la povertà culturale ed educativa va combattuta responsabilmente da tutti gli attori, pubblici e privati, attraverso un processo sinergico che li veda attivi ed uniti.
PREMIO CURCIO PER LE ATTIVITÀ CREATIVE: PERCHÉ PARTECIPARE
Il Premio Curcio per le Attività Creative ha lavorato, in questi 16 anni, insieme a Istituzioni, scuole e famiglie creando sinergie e relazioni di supporto.
Le istituzioni: il legislatore è già intervenuto con la legge del 20 agosto 2019 n. 92 che all’art.1, pone a fondamento dell’Educazione civica i seguenti principi ispiratori: formare cittadini responsabili e attivi; promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri; sviluppare nelle istituzioni scolastiche la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea per sostanziare, in particolare, la condivisione e la promozione dei principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale e diritto alla salute e al benessere della persona.
Le Istituzioni dalla Presidenza della Repubblica, il Senato, il Mur, hanno con responsabilità supportato il Premio Curcio cogliendole le intenzionalità e i positivi effetti.
Le scuole: insegnanti, educatori, amministratori hanno non solo in questi anni aderito con entusiasmo e costruito con gli studenti percorsi attivi, compiti di realtà, esperienze laboratoriali; hanno, attraverso le attività proposte dal Premio, trasferito certezze culturali ed educative stimolando un’attività creativa che trovando la sua genesi in parametri certi ne è risultata sicuramente potenziata in forma esponenziale.
Le famiglie: il loro ruolo è assolutamente centrale! Mai delegare totalmente la vocazione formativa, che è loro propria, né mai abbassare la guardia rispetto ad una funzione di controllo e supervisione che necessariamente devono esercitare nei confronti dell’esterno. È assolutamente necessario, ovviamente, sostenere le famiglie affinché siano preparate a sostenere i ragazzi nel loro percorso di studi dialogando direttamente con gli insegnanti ma anche proponendo strumenti educativi alternativi e aggiuntivi.
Le strutture che fanno cultura, soprattutto le case editrici, devono lavorare responsabilmente per non cedere quote di presenza ad altre forme di intrattenimento presentando un’offerta culturale valida e innovativa che sia di supporto all’attività dei genitori e dei docenti.
COME PARTECIPARE
La partecipazione al Premio è completamente gratuita. Sono invitati a partecipare al Premio tutti gli studenti, privatamente o attraverso gli Istituti scolastici o attraverso le Associazioni Culturali o qualunque altra struttura (anche privata) attiva nel mondo della cultura e dell’educazione.
Ogni partecipante dovrà inviare la propria iscrizione entro i termini stabiliti dal Regolamento e realizzare un elaborato originale (secondo i termini indicati nella sezione apposita del regolamento) sul tema proposto “Sono cittadino del mondo” oppure sul tema della sezione speciale “Bullismo e cyberbullismo”.
Il compito dei partecipanti al Premio sarà quello di realizzare elaborati originali che favoriscano la riduzione dell’analfabetismo funzionale ed emotivo, che si pongano come massima espressione di esercizio delle proprie competenze creative.
Gli elaborati potranno essere realizzati individualmente, in coppia o in gruppi di massimo 5 componenti. Le tipologie di elaborati prevedono la realizzazione di: racconti o storie illustrate; fumetti; lavori creativi (plastici, libri poup-up…); prodotti multimediali (cortometraggi o spot di max. 5 minuti).
GIURIA E PREMI
Quest’anno le opportunità di partecipazione saranno molteplici, proprio per dare spazio a tutte le forme di arte e creatività: testi editoriali, illustrativi, creazioni teatrali, cinematografiche, musicali, pittoriche…
Ogni sezione indicherà, nella trasparenza che ha sempre caratterizzato il Premio, le modalità di partecipazione. La giuria sarà ovviamente specchio di queste intenzionalità, per questo le opere saranno valutate da una giuria di esperti costituita da docenti, scrittori, giornalisti, musicisti e attori.
Per ogni categoria individuata (scuola dell’infanzia, Primaria, Secondaria di Primo grado, Secondaria di Secondo grado, Università) verranno selezionati 3 finalisti ai quali, durante l’evento di premiazione finale, verrà consegnato, in base alla posizione raggiunta in classifica, il premio conseguito.
Tra i premi in palio, oltre al tesseramento gratuito all’Associazione Armando Curcio, grazie alla quale i vincitori potranno beneficiare di buoni regalo per l’acquisto di libri, sconti per l’iscrizione a corsi di formazione, abbonamenti alla Piattaforma Interattiva Interdisciplinare Curcio (PIIC) ed altri premi utili allo sviluppo delle loro competenze e della loro creatività, è prevista l’assegnazione di una selezione di testi di lettura dal catalogo Armando Curcio Editore e Risfoglia, oltre che l’erogazione di borse di studio per l’iscrizione alle attività didattiche previste dall’offerta formativa dell’Istituto Armando Curcio, tra cui il corso di studi Triennale in Mediazione linguistica in Editoria e marketing.
Nella valutazione degli elaborati, i giurati terranno conto dell’età dei candidati. Verranno quindi messi a confronto gli elaborati in base alla classe e alla fascia di scolarizzazione di appartenenza e i vincitori saranno suddivisi per categorie. L’assegnazione dei premi verrà effettuata non solo a beneficio degli studenti partecipanti, ma anche a favore dell’Istituto scolastico, dell’Associazione o dell’Ente culturale di appartenenza dei candidati. Inoltre, saranno premiati anche docenti o educatori che, eventualmente, si porranno come tutor e coordinatori della realizzazione del progetto.
PREMI PER I PRIMI CLASSIFICATI
PER LO STUDENTE
Tesseramento Associazione Armando Curcio, abbonamento per un anno al progetto Piic (Piattaforma interattiva interdisciplinare curcio), buono acquisto di 500 euro sul catalogo Armando Curcio editore e risfoglia, borsa di studio per l’iscrizione ai corsi di formazione dell’Istituto Armando Curcio, manuale di informatica (per la scuola primaria).
PER IL DOCENTE
Tesseramento Associazione Armando Curcio, abbonamento per un anno al progetto Piic (piattaforma interattiva interdisciplinare Curcio) e borsa di studio di 500 euro per l’iscrizione a un corso di alta formazione dell’Istituto Armando Curcio.
PER LA SCUOLA
Bonus d’acquisto del valore di 500 euro da spendere sul curcio store.
L’Associazione Armando Curcio si riserva il diritto di aumentare e istituire premiazioni speciali in base al numero di affluenza dei partecipanti. (giornalistitalia.it)