BERLINO (Germania) – Il redattore capo di Wikileaks, Kristinn Hrafnsson, ha criticato l’arresto di Julian Assange come “un’azione politicamente motivata, pianificata a lungo e prevedibile”. Nella sua prima intervista dopo l’arresto del fondatore di Wikileaks il giornalista islandese Hrafnsson dice allo Spiegel di essere “convinto che la lotta per la libertà di Julian Assange sia di gran lunga la più grande battaglia per la libertà di stampa nel 21° secolo”.
Hrafnsson definisce l’arresto di di Assange da parte della polizia britannica, presso l’ambasciata ecuadoriana a Londra l’11 aprile scorso, come “disgustoso e degradante”.
Hrafnsson è sicuro che gli Usa terranno duro sulle accuse di spionaggio che potranno portare anche alla pena di morte per Assange. “Wikileaks dimostra che il potere degli ideali a alla lunga è più forte del potere degli imperi”. (ansa)
Kristinn Hrafnsson: “È la più grande battaglia per la libertà di stampa nel 21° secolo”