LONDRA (Gran Bretagna) – Julian Assange non ha potuto partecipare oggi neppure in videoconferenza, a causa della sua salute precaria, ad una breve udienza tecnica di fronte al tribunale britannico chiamato a decidere nei prossimi mesi in prima istanza sulla controversa richiesta di estradizione per “spionaggio” avanzata dagli Usa nei suoi confronti.
Lo ha reso noto uno dei suoi avvocati, Edward Fitzgerald, spiegando alla Westminster Court che il 48enne attivista e giornalista australiano cofondatore di Wikileaks “sta poco bene” e che i medici gli hanno sconsigliato di usare aree e attrezzature comuni del carcere di massima sicurezza di Belmarsh, dove è rinchiuso, anche a causa dei rischi di contagio da coronavirus.
Le udienze chiave del caso sono in agenda dal 7 settembre. Assange è nel mirino di Washington da anni, fin da quando Wikileaks diffuse un’imponente quantità di imbarazzanti documenti americani riservati – inclusi dossier del Pentagono sottratti dall’ex militare Chelsea Manning – riguardanti fra l’altro crimini di guerra denunciati in Iraq e Afghanistan. (ansa)
Il processo per l’estradizione negli Usa “per spionaggio” entrerà nel vivo a settembre