WASHINGTON (Usa) – Oltre 400 dipendenti del Washington Post hanno firmato una lettera aperta indirizzata al proprietario del giornale, il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, con la quale chiedono “equità” su paghe, benefit e congedi familiari.
I dipendenti esordiscono dicendo di essere “estremamente grati” a Bezos per essere intervenuto e aver acquistato il Washington Post nel momento in cui “il tradizionale modello dei media stava collassando”. Affermano anche di aver “dato tutto” per seguire la strada indicata dal nuovo proprietario. Una strada che sta dando risultati: “Solo nello scorso anno, il Post ha raddoppiato gli abbonamenti digitali e aumentato il traffico online di oltre la metà”.
Le parole al miele, però, finiscono qui: “Tutto quello che chiediamo è equità per ogni dipendente che ha contribuito a questo successo”. I lavoratori protestano contro la proposta di un incremento salariale di soli 10 dollari a settimana, cioè lo 0,6% dello stipendio medio e la metà del tasso di inflazione. Una proposta descritta come “ingiusta” e “scioccante” per chi si batte per la democrazia. “Ingiusta” viene anche definita la scelta di rifiutare il miglioramento di benefici pensionistici. Un no che sottolineerebbe come Bezos “dia poco peso alla sicurezza finanziaria futura dei suoi dipendenti”.
I firmatari della lettera contestano anche le pressioni che l’editore eserciterebbe per ottenere “il diritto di licenziare indiscriminatamente”. Una concessione che, se ottenuta, potrebbe penalizzare “i dipendenti più anziani e le minoranze”.
Il documento si chiude con un appello esplicito a Bezos: “Il Post non è solo un’impresa commerciale. Ma anche se lo fosse, questa sarebbe l’occasione di dimostrare che apprezzi i tuoi dipendenti. Fai vedere al mondo che non solo puoi aprire la strada alla creazione di ricchezza, ma che sai anche come condividerla con le persone che ti hanno aiutato a ottenerla”. (agi)
Abbonamenti raddoppiati, traffico digitale a gonfie vele, è giunta l’ora di avere equità