ROMA – Walter Pedullà, scomparso ieri all’età di 94 anni nella sua casa di Roma, dopo una lunga malattia, era calabrese e la sua terra d’origine è rimasta sempre nel suo viaggio umano e anche nei suoi scritti con i vari lavori su Corrado Alvaro.
Nato a Siderno, in provincia di Reggio Calabria, il 10 ottobre 1930, laureato in Lettere all’Università di Messina, ha insegnato Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università La Sapienza di Roma dal 1958 al 2005. Era giornalista pubblicista iscritto all’Ordine del Lazio dal 1° ottobre 1981.
Una carriera importante sino a toccare la presidenza della Rai (nel 1992), l’azienda del servizio pubblico per la quale lavorava dal 1977. Ma il suo mestiere di scrittore, di critico letterario, di giornalista e di docente universitario sono stati i punti di riferimento del suo lavoro culturale. Impegnato in una letteratura che cercava il vero e le indagini sulla psicoanalisi ha scavato in molti personaggi: da Italo Svevo a Emilio Gadda passando attraverso Alberto Savinio, Stefano D’Arrigo, Luigi Malerba e soprattutto Giacomo Debenedetti.
Fu proprio alla cattedra di Debenedetti che si formò e fu assistente insieme a Francesco Grisi. I due assistenti che si erano divisi i compiti nel campo della ricerca. Poi Francesco Grisi lasciò l’università per altri interessi e Pedullà rimase l’unico assistente.
Ho avuto modo più volte di incontrare Walter in più occasioni. I suoi interessi nella ricerca letteraria ci hanno visto più volte insieme. Soprattutto su Alvaro e Svevo. Il suo leggere la letteratura oltre gli schemi metaforici lo conducevano ad approfittare gli elementi realisti e formali.
Ci trovammo insieme a discutere di Futurismo anche insieme a Francesco Grisi. Uno dei suoi insegnamenti profondi fu il modello proprio Debenedettiano del personaggio e dell’avventura nel destino della letteratura.
Una indagine particolare ha svolto sulle avanguardie e si Balestrini. Come il suo primo lavorare con Pagliarini per una antologia sul racconto italiano che risale al 1964.
Un intrecciare il lavoro letterario al giornalismo letterario e artistico ha sempre costituito una impalcatura fondamentale le cui pubblicazioni sono una documentazione imponente. (giornalistitalia.it)
Pierfranco Bruni
La Rai: “Uomo di grande cultura,
sempre al servizio dell’azienda”
«La notizia della scomparsa di Walter Pedullà addolora profondamente tutta la Rai, nel ricordo della grande passione con la quale ha operato dal 1977 al 1992 nel Consiglio di amministrazione del Servizio Pubblico, di cui è stato anche presidente dal 1992 al 1993».
L’amministratore delegato Giampaolo Rossi e il Cda della Rai ricordano, così, l’ex presidente Walter Pedullà, scomparso ieri, sottolineando che «con lui scompare un uomo di grande cultura, un “maestro” della critica del Novecento con una visione “alta” del ruolo della Rai, al cui servizio ha sempre messo il proprio sapere e la propria esperienza. Ai suoi familiari la sincera vicinanza e il cordoglio di tutte le lavoratrici e i lavoratori del Servizio Pubblico». (giornalistitalia.it)