ROMA – In guerra l’arma più potente è la disinformazione. Ce l’hanno ricordato, nei giorni scorsi su Giornalisti Italia, tre illustri colleghi come Pierluigi Roesler Franz, Romano Bartoloni e Saverio Occhiuto, che hanno fatto della cronaca il loro pane quotidiano.
In questa guerra si registra la denuncia di Vladimir Putin, che ha rivelato che il servizio di sicurezza federale russo, Fsb, ha arrestato un gruppo terroristico che stava pianificando di assassinare uno dei più noti giornalisti russi, dal 2005 conduttore del programma “Domenica sera con Vladimir Solovyov”, in onda sul canale Rossija 1. Vladimir Rudolf Solovyov, 59 anni, di origini ebree, sostiene la linea di Putin definendo la guerra in Ucraina «un conflitto tra i fascisti del maidan ucraino e gli antifascisti dei territori orientali ribelli».
A diffondere la notizia è stata l’agenzia di stampa russa Tass, riferendo che nel corso di una riunione del consiglio di amministrazione dell’ufficio del procuratore generale, Putin ha affermato: «Questa mattina sono state fermate le attività di un gruppo terroristico che ha pianificato l’assassinio di un importante giornalista russo. Certamente, lo negheranno ora, ma i fatti e le prove sono incontrovertibili».
L’agenzia di stampa Ansa evidenzia che il nome di Vladimir Solovyov è stato fatto da un’altra agenzia russa, Interfax, mentre la stessa Tass ha precisato l’omicidio sarebbe stato «pianificato da gruppi neonazisti su ordine dei servizi segreti ucraini».
L’agenzia Adnkronos aggiunge che Putin, nel dare la notizia, ha dichiarato che «Hanno optato per il terrorismo per uccidere i nostri giornalisti», quindi ha reso noto «l’arresto di membri di un “gruppo nazionalista”, al soldo dei servizi ucraini, che aveva cercato di assassinare il commentatore filo putiniano Vladimir Solovyov».
Ovviamente, da Kiev l’intelligence di Kiev respinge le accuse di Putin affermando che «l’Sbu non ha alcun piano di assassinare Soloyev». (giornalistitalia.it)