BARI – “Questa volta il bersaglio è stato Gianni Sebastio, giornalista dell’emittente televisiva Studio 100 al quale, al termine di una amichevole del Taranto Calcio, è stato impedito con le maniere forti di intervistare un calciatore. Se questa è l’atmosfera del ritiro precampionato c’è da preoccuparsi per quanto potrà accadere negli incontri ufficiali”.
L’Ordine dei giornalisti della Puglia e l’Associazione della Stampa di Puglia stigmatizzano, così, quanto accaduto al collega a cui esprimono solidarietà, in quello che sperano sia “davvero l’ultimo caso di manifesta insofferenza verso il dovere di cronaca che viene esercitato con sempre maggiore difficoltà anche nella nostra regione”.
La società calcistica, dal canto suo, precisa in una nota che “i fatti descritti non sono assolutamente avvenuti nel modo raccontato” e che “nessuna responsabilità può essere attribuita a dirigenti o collaboratori”, invitando a verificare con esattezza quanto accaduto.
“Un primo contributo in tal senso – fanno notare Assostampa e Odg di Puglia – potrebbe arrivare proprio dal Taranto Calcio, che se è a conoscenza di una ‘corretta’ versione dei fatti potrebbe renderla pubblica in maniera meno sibillina, riempiendo di contenuti la rincuorante affermazione ‘si sottolinea ancora una volta l’assoluta lontananza della società Taranto Fc 1927 da ogni forma di violenza’. Dunque attendiamo notizie di denunce all’autorità giudiziaria per contribuire a identificare gli autori dell’aggressione al collega Sebastio piuttosto che minacce di denunce ai giornalisti come forma di bavaglio preventivo”.
“Perché se il Taranto Calcio – chiosano sindacato e Ordine dei giornalisti di Puglia – ha identificato gli aggressori e non agisce di conseguenza, si rende evidentemente solidale di quegli atti da cui prende le distanze a parole”.
È accaduto a Gianni Sebastio di Studio 100 dopo un’amichevole del Taranto calcio