BOLOGNA – Raimondo Baldoni sospeso dall’esercizio della professione per due mesi: il Consiglio di disciplina nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha respinto il ricorso del direttore responsabile de “La Voce di Romagna” confermando la sanzione inflitta nel gennaio scorso dal Consiglio di Disciplina territoriale dell’Emilia-Romagna.
Nell’agosto 2014 Baldoni aveva pubblicato sulla Voce, a sua firma, un articolo contenente pesanti attacchi, anche personali nei confronti di alcuni colleghi, contro il ruolo del sindacato e l’azione di Aser-Fnsi a difesa dei giornalisti. Nella sentenza del Cdt si leggeva tra l’altro: “il Collegio ritiene certamente esistenti l’inosservanza dell’obbligo di verità relativamente alla ricostruzione dell’intera vicenda che ha interessato La Voce e in particolare alle affermazioni “l’editore sta pagando gli stipendi”, più altri punti di “inosservanza dell’obbligo di verità, buona fede e collaborazione tra colleghi e tra giornalisti ed editori”, violazione del Testo Unico alla Privacy del 2003 e “violazione dell’obbligo di promuovere la fiducia tra stampa e lettori”.
“La menzogna sul pagamento degli stipendi – afferma l’Aser – era talmente grande, che nel successivo fallimento di Editrice La Voce i creditori privilegiati (in massima parte colleghi, fotografi, agenzie, Inpgi, Casagit e Fondo Complementare) si sono visti riconoscere dal giudice una massa di crediti di oltre 7 milioni di euro, per un passivo totale di circa 14 milioni.
Il giornalista sospeso dall’Ordine, stando a notizie uscite nei giorni scorsi sulla stampa locale non smentite dall’interessato, risulta inoltre indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta e malversazione ai danni dello Stato, che ha visto finire agli arresti domiciliari l’editore Gianni Celli con il sequestro di beni per circa 9 milioni di euro”. (aser)
Il Consiglio di disciplina nazionale respinge il ricorso confermando 2 mesi di sanzione