ROMA – “Quando si parla di fake news vorrei dire che oggi parlare del pericolo delle fake news è una fake news. Le frottole sono sempre esistite. Oggi abbiamo lo strumento del fact checking, che ci permette autonomamente di controllare quello che leggiamo. Ogni informazione può essere immediatamente riscontrata”. Lo ha dichiarato il sottosegretario di Stato con delega all’Editoria, Vito Crimi, intervenendo all’Internet day a Montecitorio.
Nel corso della presentazione del quarto Rapporto Agi-Censis “L’insostenibile leggerezza dell’essere digitale nella società della conversazione”, Crimi ha aggiunto che “come primo impegno, c’è quello della trasparenza su chi finanzia i giornali. Oggi assistiamo a un utilizzo delle inserzioni di alcuni colossi che diventano quasi coeditori e che determinano le linee editoriali. E incidono sul fatturato di determinate aziende”.
Quanto alla direttiva dell’Unione Europea sul copyright, il sottosegretario all’Editoria sostiene che “stiamo cercando di applicare le regole inapplicabili a un mondo che cambierà. L’iter non finirà nel 2019 e tutto quello di cui stiamo parlando tra due anni sarà preistoria”. “Come legislatori ed istituzioni – è la teoria di Crimi – dobbiamo affrontare le naturali tensioni tra titolari di diritti contrapposti e non possiamo pensare sia un tema di facile soluzione. Bisogna navigare tra la tentazione di un’eccessiva regolamentazione e un’eccessiva tendenza a lasciar fare ai soggetti coinvolti in piena autonomia”.
Parlando delle agenzie di stampa, infine, per il sottosegretario “quella del finanziamento è una questione da risolvere”.
Commentando le parole del sottosegretario all’editoria, la deputata Elvira Savino (Forza Italia) ha ricordato che “l’informazione primaria è il pilastro del pluralismo, dà spazio e voce a tutte le opinioni, è presidio di libertà e democrazia, è garanzia di correttezza e imparzialità. Occorre in tutti i modi salvaguardare le agenzie di stampa e i tantissimi professionisti che vi lavorano con dedizione e generosità”.
Savino auspica, quindi, che “Vito Crimi sappia affrontare e risolvere positivamente una questione che va avanti nell’incertezza da troppo tempo, facendosi guidare dal buonsenso e non dall’ideologia, avendo come obiettivo la salvaguardia del sistema dell’informazione primaria, la tutela dei lavoratori e della dignità del lavoro”.
Durissimo, invece, il commento del deputato Michele Anzaldi (Pd), secondo il quale “il nuovo sottosegretario all’Editoria difende le fake news e minaccia la stampa. Sembra una barzelletta, invece è il vergognoso esordio del sottosegretario Vito Crimi. Il presidente del Consiglio Conte – si chiede – condivide le imbarazzanti parole del suo collaboratore a Palazzo Chigi?”.
“Che le fake news – prosegue Anzaldi – siano uno dei principali rischi del nostro tempo lo ha detto addirittura Papa Francesco, nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali lo scorso 24 gennaio. A non essersene accorto sembra rimasto solo il sottosegretario Crimi, o forse la sua è una disattenzione interessata, visto che uno dei principali centri di diffusione di fake news e bufale in rete è proprio il suo partito, il Movimento 5 stelle”.
Per Anzaldi anche “la minaccia di voler schedare gli inserzionisti dei quotidiani rappresenta un’intimidazione senza precedenti: se vuole fare trasparenza, Crimi inizi dicendo chi sono finanziatori e inserzionisti del Blog di Beppe Grillo, della Casaleggio Associati e della Fondazione Rousseau, i cui sostenitori sono stati pubblicati con le iniziali A.A., A.B., A.C… Alla faccia della chiarezza”.
Più pesante Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico. “Il sottosegretario Crimi o non sa di cosa parla, e allora si dovrebbe dimettere, o è il primo divulgatore di fake news, e anche in questo caso si dovrebbe dimettere, ma dopo aver chiesto scusa agli italiani”.
“Nel momento in cui anche le grandi multinazionali che operano nella rete si apprestano a mettere in campo metodi di controllo per arginare il fenomeno dilagante, il sottosegretario con delega all’editoria lo nega. All’inizio dell’anno – ricorda la deputata Dem – addirittura il capo della polizia Franco Gabrielli ha presentato un nuovo servizio on line della Polizia postale per permettere ai cittadini di segnalare le false notizie veicolate sul web. Crimi invece di occuparsi del sistema dell’informazione, nega l’esistenza di fake news sulla rete e accredita ogni informazione, seppur falsa, che circola sul web. In questo modo svilisce il lavoro dei giornalisti, che rispondono a un codice deontologico e al rispetto dei lettori, equiparandoli ai troll che diffondono bufale. Il suo compito – conclude Rotta – dovrebbe essere quello di farsi paladino di una informazione corretta, ma, evidentemente, non risponde all’interesse degli operatori del settore e di tutti i cittadini, ma a quelli della Casaleggio associati”. (agi)