ROMA – In libreria da oggi, giovedì 9 dicembre, “La ribellione di Michele Albanese” di Gabriella d’Atri, primo volume della collana “Sotto scorta” edita da Castelvecchi, che raccoglie storie e testimonianze di chi è costretto a una vita senza libertà, semplicemente per avere adempiuto al proprio dovere. Giornalisti, sindaci, imprenditori, preti di strada: la collana indaga nella quotidianità di uomini e donne esempi di coraggio ma di cui nessuno parla.
Che vite sono le vite sotto scorta? Qual è il rapporto con la paura di chi sa di essere nel mirino della criminalità? Che paese è quello in cui chi fa il proprio dovere è costretto a una vita di restrizioni mentre tanti delinquenti restano impuniti? Sono alcune delle domande rivolte da Gabriella d’Atri a Michele Albanese, giornalista minacciato dalla ’ndrangheta e dal 2014 con la scorta, nel libro “La ribellione di Michele Albanese” con prefazione di Carlo Verna.
Il volume apre la serie “Sotto scorta”, per i Memo di Castelvecchi editore, che raccoglie e spiega, la condizione di chi non ha più una vita normale per il solo fatto di aver adempiuto al proprio dovere.
Sono cronisti, testimoni di giustizia, sindaci, imprenditori nel mirino della criminalità che magari hanno anche vissuto un momento di popolarità quando la loro vicenda è esplosa, sui quali, però, ben presto è caduto il silenzio.
«Ho perso la libertà. Ma non ho rimorsi. Rifarei tutto quello che ho fatto. E ho scritto» dichiara Michele Albanese nel libro-intervista di Gabriella d’Atri che inaugura la collana.
Una storia di resistenza, un viaggio nelle emozioni che l’accompagnano. Albanese racconta la sua vita senza più pace: la notorietà non cercata, l’amore per la sua terra, il sogno di una Calabria libera dalle mafie.
Il volume contiene anche le testimonianze di Federico Cafiero De Raho, capo della Direzione nazionale antimafia e don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera contro le mafie.
In Italia ci sono all’incirca 600 persone costrette a vivere sotto scorta. Magistrati di inchieste delicatissime, imprenditori che non si sono piegati, politici e giornalisti che hanno raccontato senza filtri la realtà delle cose, scomode verità.
Tutti meriterebbero di avere voce. La collana di Castelvecchi editore intende raccoglierne alcune tra le più significative. (giornalistitalia.it)