Lo ha chiesto la Procura che accusa il giornalista di avere stuprato l’amica imprenditrice

Violenza sessuale: “Giudizio immediato per Massari”

Paolo Massari

MILANO – La Procura di Milano ha chiesto il giudizio immediato per Paolo Massari, l’ex assessore all’Ambiente del Comune e giornalista arrestato il 13 giugno con l’accusa di aver violentato una amica imprenditrice, in passato sua compagna di scuola. L’istanza è stata inoltrata dal pm Alessia Menegazzo al gip Lidia Castelucci.
Massari, tutt’ora in carcere, secondo l’accusa, avrebbe stuprato la donna nel garage del palazzo dove vive e dal quale si accede al suo loft. Dopo l’aggressione l’imprenditrice è scappata senza abiti ed è stata soccorsa per strada dalle volanti della polizia. Una decina di altre donne hanno raccontato al pm di essere state vittime del giornalista, ma a differenza dell’amica non hanno sporto querela.
Stando alle indagini, sabato 13 giugno Massari si era dato appuntamento con l’amica. Lei gli avrebbe chiesto aiuto e consigli per via del delicato momento professionale che stava attraversando a causa dell’epidemia da Coronavirus. I due dopo un aperitivo decisero di andare a cena. A quel punto, secondo la ricostruzione della polizia, il giornalista Mediaset, ora sospeso dall’azienda e dall’Albo, propose alla donna di lasciare lo scooter nel suo box. Lì secondo l’accusa avvenne l’aggressione e lo stupro. Massari davanti al gip, che non gli ha creduto, ha parlato di rapporto consenziente.
L’imprenditrice, che ai primi di luglio in un incidente probatorio ha ribadito la sua versione dei fatti, non sarebbe stata l’unica a subire violenze dall’ex assessore. Almeno 7 donne sono state sentite dal pm Menegazzo e altre ancora hanno contattato la donna: tutte negli anni sarebbero state vittime delle violenze da parte dell’uomo, ma nessuna ha sporto formalmente denuncia. Come non avevano sporto denuncia la funzionaria del Consolato Norvegese e un impiegata che nel 2010 inviarono una lettera per raccontare quanto avevano subito all’allora sindaco Letizia Moratti, la quale rimosse l’ex assessore dal suo incarico sebbene lui sostenesse di non essere “un molestatore sessuale”.
Il processo con rito immediato è stato chiesto, quindi, solo per lo stupro dell’ex compagna di liceo. Gli episodi raccontati dalle altre serviranno agli inquirenti per fare un quadro del contesto in cui è maturata la violenza sessuale e per irrobustire le già pesanti accuse contro Massari. (ansa)

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