ROMA – Piano piano la vicenda Rai esce dalla propaganda urlata e viene incanalata sul confronto di merito per il futuro del servizio pubblico. Ieri l’impegno del Governo, con il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, ad aprire subito la discussione sul rinnovo della concessione del servizio pubblico dal 2016.
Oggi importante passo avanti in sede parlamentare, con il ripristino chiaro della norma che conferma l’obbligo di solide strutture redazionali della Rai nelle Regioni, come previsto dall’emendamento “Margiotta – Lai – Fornaro” votato dalla Commissione Bilancio del Senato.
Si tratta di due passaggi che vanno nella direzione sollecitata dalla Fnsi e dall’Usigrai, come condizioni di base dell’avvio di un nuovo processo della Rai, che deve cambiare, migliorare costando di meno ma non perdere la funzione di servizio pubblico radiotelevisivo qualificato e da ulteriormente qualificare in tutto il Paese.
L’equazione facile tagli di risorse-tagli di teste, cioè di posti di lavoro e strutture dell’informazione, non regge. Dai “ragionieri tagliatori”, occorre ora passare ai soggetti portatori di innovazione e progetti che si misurino sulla sfida di un cambiamento in termini di qualità e efficienza.
Fnsi soddisfatta dagli impegni del Governo e dal ripristino delle sedi regionali