VITTORIA (Ragusa) – «Fare i giornalisti in questo tempo caratterizzato dalla pandemia da Covid sta diventando sempre più rischioso, non solo per i pericoli reali a cui ci si espone restando sul campo per raccontare l’emergenza nelle città, ma anche perché sempre più spesso tanti colleghi finiscono col fare da parafulmini nei confronti di gente esasperata da misure governative prese per garantire la sicurezza di tutti e che, però, stanno mettendo in ginocchio le attività economiche».
Lo afferma l’Ordine dei giornalisti di Sicilia, presieduto da Giulio Francese, denunciando che «è successo anche a Vittoria, diventata di recente “zona rossa”, in cui la giornalista Viviana Sammito ha curato un servizio televisivo per raccontare la città “chiusa in casa” come previsto dalle norme, ma in cui alcuni cittadini se ne stavano beatamente seduti per strada».
Esprimendo solidarietà alla cronista di Video Mediterraneo, l’Ordine dei giornalisti di Sicilia sottolinea che Viviana Sammito «ha fatto correttamente il proprio lavoro, cercando di capire anche le ragioni di chi ha ostentatamente sfidato il “coprifuoco”. Sorprendono le reazioni violente sui social di chi non ha apprezzato il servizio dicendo che dà una immagine sbagliata di Vittoria, città dove la situazione, con oltre 500 contagiati da Covid, appare particolarmente grave e dove tra le vittime c’è anche il giornalista Gianni Molè».
L’Ordine dei giornalisti di Sicilia conclude affermando che «in questo contesto così difficile e complesso di un’emergenza Covid che non accenna ad attenuarsi, gli operatori dell’informazione sono chiamati oggi più che mai al dovere di una informazione precisa e responsabile e meriterebbero più rispetto e maggiore apprezzamento per il grande sforzo di garantire ai cittadini, rischiando in prima persona, il diritto costituzionale di essere compiutamente e correttamente informati». (giornalistitalia.it)