ANKARA (Turchia) – La “giustizia” turca, sempre più piegata ai voleri del governo, continua a spegnere ogni espressione della libertà di stampa. L’ultima vittima è la reporter Arzu Yildiz condannata non solo a 20 mesi di carcere ma, soprattutto, alla perdita di potestà sui due figli.
La giornalista è stata giudicata colpevole di aver violato la segretezza di un’udienza a porte chiuse pubblicando, a maggio del 2015, il video del processo a 4 giudici che avevano ordinato la perquisizione dei camion degli 007 turchi (Mit) sorpresi a consegnare armi ai jihadisti al confine con la Siria nel 2014.
Si tratta dello stesso caso che ha portato – in un processo separato – alla condanna del direttore e del caporedattore del quotidiano Cumhuriyet, Cand Dundar e Erdem Gul, rispettivamente a 5 anni e 10 mesi di reclusione il primo e 5 anni il secondo.
Il legale della reporter ha sostenuto che “si tratta di un atto di vendetta” perché la misura accessoria della revoca delle potestà dei figli è sì prevista dal codice penale turco, ma raramente applicata. Contro la sentenza di primo grado sarà presentato appello. (Agi)
La giornalista Arzu Yildiz condannata a 20 mesi di carcere e alla perdita della potestà