VENEZIA – “Sono onorato e felice di ricevere questo riconoscimento perché da ragazzo leggevo le recensioni di Bianchi. I miei primi viaggi al cinema mi sono stati suggeriti anche da lui”: Gabriele Salvatores commenta così, tra gli applausi della stampa, la consegna del Premio Pietro Bianchi assegnato dal Sngci alla settantunesima Mostra del Cinema di Venezia, allo Spazio Luce Cinecittà, andato al regista “per la sua carriera dedicata al cinema con passione, con grande coerenza e curiosità intellettuale”.
Oltre al premio, consegnato come tradizione d’intesa con la Biennale e la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in occasione del debutto internazionale di “Italy in a day – Un giorno da italiani”, per festeggiare il regista è stata proiettata anche una prima clip del suo nuovo film in uscita a dicembre, Il ragazzo invisibile.
Accanto al presidente del Sngci Laura Delli Colli, durante la premiazione alla quale hanno partecipato anche il direttore del festival Alberto Barbera e il presidente della Biennale Paolo Baratta, Salvatores ha detto: “Sono contento del premio anche perché è come ritrovarsi tra reduci e combattenti, ancora in piedi, impegnati in una guerra per il cinema, che sempre più ci tiene vivi. Siamo tutti uniti, tutti dalla stessa parte”.
Il regista ricorda poi che “è da quando ho iniziato a fare questo mestiere, a 38 anni, che sento parlare di crisi. Ma oggi c’è un piccolo respiro di rinascita, che parte dal dialogo. Trovo che il nostro cinema stia attraversando un periodo positivo ed esiste una possibilità di nuovo. Sì, è ora di fare qualcosa, anche se dà fastidio a qualcuno, tutti insieme”. (Sngci)
Il Premio “Pietro Bianchi”
Intitolato alla memoria del critico e giornalista Pietro Bianchi, d’intesa con la Mostra del Cinema di Venezia celebra da trent’anni anni il più grande cinema d’autore italiano. Ha premiato protagonisti come Alberto Sordi, Sophia Loren, Nino Manfredi, Virna Lisi, ha segnalato provocatoriamente alcuni fenomeni o personaggi: per esempio, per la scarsa attenzione che i giornali riservano al loro ruolo, i grandi critici del cinema italiano, o nel 1999, Dino De Laurentiis, il primo e finora unico produttore ad averlo ricevuto.
Il Bianchi ha segnalato la carriera e il prestigio di un’intera generazione di registi, sceneggiatori,autori della fotografia tra i più rappresentativi del cinema d’autore: da Mario Soldati nel 1978 primo “Premio Bianchi” della storia, a Cesare Zavattini, Alessandro Blasetti, Renato Castellani, Luigi Zampa, Alberto Lattuada, Mario Monicelli, Luigi Comencini, Giuseppe De Santis, Francesco Rosi, Dino Risi, Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani, Luigi Magni, Carlo Lizzani, Bemardo Bertolucci, Michelangelo Antonioni, poi gli sceneggiatori Suso Cecchi D’Amico, Age e Scarpelli e Tonino Guerra, il direttore della fotografia Giuseppe Rotunno, il montatore Roberto Perpignani.
Negli ultimi anni è stato assegnato a Enrico Lucherini, Marco Bellocchio, Giuliano Montaldo, Virna Lisi, nel 2012 a Gianni Amelio e lo scorso anno a Enzo D’Alò, per premiare il suo lungo impegno nel cinema d’animazione.