ROMA – «La decisione del Gruppo editoriale L’Espresso-Finegil di cedere a due cordate di imprenditori locali i quotidiani “Il Centro” di Pescara e “La Città di Salerno” conferma che i timori legati all’operazione di fusione con il gruppo Itedi, editore della Stampa e del Secolo XIX, non erano infondati». Ad affermarlo è Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, alla notizia della vendita de Il Centro e de La Città, come annunciato ieri da Giornalisti Italia.
«Nello schierarsi al fianco dei giornalisti delle testate locali del gruppo, – incalza Lorusso – condividendone i motivi di preoccupazione, la Fnsi ritiene indispensabile avviare fin da subito un confronto con l’azienda sul piano industriale, del quale non si conoscono ancora i contenuti, oltre che sulle strategie di sviluppo e di rilancio delle singole testate e dell’occupazione. Non è, infatti, accettabile che le economie di scala connesse alle operazioni di aggregazione in atto nel settore editoriale, delle quali quella fra il gruppo L’Espresso e il gruppo Itedi è sicuramente la più rilevante, si traducano in tagli all’occupazione e nella riduzione del pluralismo dell’informazione e dell’autonomia delle singole testate».
La Fnsi incontrerà, dunque, i Comitati di redazione delle testate del gruppo L’Espresso-Finegil, insieme alle Associazioni regionali di stampa interessate, nella giornata di martedì 13 settembre.
«Nel frattempo, abbiamo già inviato una richiesta di incontro al gruppo L’Espresso – sottolinea il segretario generale della Fnsi – e ribadiamo il nostro impegno ad assistere i colleghi del Centro e della Città affinché i passaggi di proprietà delle testate avvengano nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori previsti dall’articolo 2112 del codice civile e dell’articolo 30 del contratto nazionale di lavoro giornalistico».
Intanto i giornalisti del gruppo Finegil, la società dei quotidiani locali dell’ingegner De Benedetti, hanno risposto all’annuncio dell’azienda proclamando immediatamente due giorni di sciopero, già da ieri, mercoledì 7 settembre, e per l’intera giornata di oggi, giovedì 8 settembre.
Riportiamo integralmente il comunicato del Coordinamento dei Comitati di redazione del Gruppo Finegil:
I giornali locali del gruppo editoriale Finegil-Espresso hanno proclamato due giorni di sciopero, oggi, mercoledì 7 settembre, e domani giovedì 8 settembre, per contestare la scelta dell’editore di cedere ad altri imprenditori due quotidiani storici del Gruppo “il Centro” di Pescara e “la Città” di Salerno. I colleghi di Pescara e di Salerno sono stati informati oggi, con modalità inusuali e inaccettabili, in una videoconferenza, che le loro testate sono state vendute e che quindi, dal 31 ottobre, non saranno più all’interno del gruppo Espresso. L’operazione coinvolge a Pescara 31 giornalisti e 27 poligrafici, a Salerno 13 giornalisti, un part time e 5 tra poligrafici e amministrativi.
La decisione è stata presa, ha comunicato l’editore, per poter portare a compimento la fusione con Itedi, la società che edita La Stampa e il Secolo XIX. Non una scelta imprenditoriale, ha detto l’amministratore delegato, ma obbligata dalla normativa. Di fatto il Gruppo Espresso ha scelto di abbandonare il centro sud e di smantellare il patrimonio di giornali locali che in questi anni di crisi ha dimostrato di essere il cuore e la cassaforte dell’intero gruppo, a sostegno anche di Repubblica. Tutto questo nonostante i Cdr del Coordinamento Finegil avessero espressamente chiesto all’editore di non percorrere facili soluzioni di questo tipo, e di evitare lo smembramento di un gruppo composto da 18 testate, un patrimonio unico in tutto il panorama editorale del paese che, così, inizia a perdere consistenza. L’editore nell’ultimo incontro aveva rassicurato i Cdr sul fatto che ogni sforzo in questa direzione sarebbe stato fatto: oggi, invece, comunica la cessione di due testate.
I Cdr del Coordinamento Finegil nell’esprimere solidarietà ai colleghi della Città e del Centro, manifestano grandissima preoccupazione per il loro futuro e di tutto il gruppo editoriale. Il Coordinamento chiede pertanto che venga illustrato quale piano industriale soggiace al progetto di fusione che, si sapeva dall’inizio, imponeva un ridimensionamento del numero delle copie. E che venga illustrato nei modi, nei luoghi e nei tempi opportuni, non certo in video
conferenza ma con una convocazione urgente del Coordinamento dei Cdr. Chiediamo inoltre che la Federazione nazionale della stampa si attivi immediatamente per garantire ai colleghi di Centro e Città le massime tutele sindacali e contrattuali.