Per il Cnog dei “vergogna, vergogna!” ad € 20,83 a pezzo, di fatto ne bastano la metà...

Odg Valle d’Aosta, “equo compenso” ad € 11,42

OdgOdg Valle d’AostaAOSTA – Il Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta ha reso noto che sono cambiati i requisiti per l’iscrizione nell’elenco pubblicisti per la quale, finora, non era previsto neppure un minimo di retribuzione.
Per ogni quotidiano o periodico per cui si collabora è necessario presentare la dichiarazione del direttore responsabile che comprovi l’attività pubblicistica negli ultimi 24 mesi e la data di inizio della collaborazione, nonché l’elenco cronologico degli articoli pubblicati, con data di pubblicazione e titolo dell’articolo (quelli non firmati, firmati con pseudonimo o siglati devono essere controfirmati dal direttore responsabile).
Il minimo degli articoli richiesti nel biennio è pari a: 70 per i giornali quotidiani, 60 per i settimanali, 50 per i quindicinali e 40 per i mensili. Per le collaborazioni alle testate radio-tv, gli interessati devono presentare Cd o Dvd audio e video dei servizi giornalistici da loro firmati.
Dovrà, inoltre, essere presentata copia delle ricevute dei compensi percepiti con relative ritenute fiscali. Il Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta ha stabilito che, a decorrere dal 1° luglio 2014, le ricevute di pagamento presentate dovranno essere di un importo totale biennale non inferiore ad € 800,00.
Una decisione, quella dell’Odg della Valle d’Aosta che – ricordiamo – scaturisce dal nuovo “Documento di indirizzi per l’iscrizione dei pubblicisti” approvato, il 14 maggio scorso, dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Relativamente alla parte retributiva, infatti, il Cnog prevede, per quanto riguarda l’iscrizione dei pubblicisti, che il minimo nel biennio sia di “almeno 800 euro”.
Per l’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta – ma, appunto, nel “rispetto” delle indicazioni del Consiglio Nazionale – si diventa, dunque, pubblicisti scrivendo 70 articoli nel biennio pagati 800 euro, ovvero € 11.42 a pezzo: quasi la metà del compenso minimo fissato (il 19 giugno scorso) nell’accordo sottoscritto dalla Commissione governativa per la valutazione dell’Equo compenso nel lavoro giornalistico, istituita ai sensi dell’art. 2 comma 1 della legge n. 233/2012 con 6 voti a favore (Governo, Ministero del lavoro, Ministero dello Sviluppo economico, Fnsi, Inpgi e Fieg) e 1 contrario (Ordine dei giornalisti che, comunque, la legge non riconosce come parte sociale).
Lo stesso Ordine nazionale che un mese dopo aver contestato il compenso minimo di € 20,83 a pezzo, lo ha di fatto quantificato in € 11,42. Dov’è, dunque, l’Odg dei “vergogna, vergogna!”? Evidentemente si sarà già vergognato…

Diventare pubblicisti in Valle d’Aosta
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