Dal 7 al 29 maggio a Fossombrone omaggio al Giro d’Italia. Conferenza stampa il 3 maggio

Vai col vento! Di libertà o di rivolta per l’arte

FOSSOMBRONE (Pesaro Urbino) – “Vai col vento!” è la mostra collettiva a cura di Pippo Cosenza e Andreina De Tomassi, accompagnata da un contributo di Andrea Baffoni e una ricognizione de “Il Vento nell’Arte” di Elvio Moretti, che verrà inaugurata il 7 maggio, alle ore 17, nella nuova Galleria d’arte Elettra, nel centro di Fossombrone, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Pesaro Urbino. Dal 7 al 29 maggio, dal martedì alla domenica, la mostra sarà aperta dalle 16 alle 19.

Antonio Sorace: “Tutto ruota”

“Buon Vento!” è il messaggio augurale per volare felici nel vento. Quel turbinio invisibile, pulviscolo imprendibile, come lo è spesso la creazione artistica, quell’ànemos, animo, soffio divino che genera la vita. È questa la sfida: raffigurare il dio Eolo, con qualsiasi tecnica, che sia vento di libertà o di rivolta, folle come lo Scirocco, gelido come la Tramontana, brezza marina o tempesta. Uno scultore e ventisei artiste e artisti, tra le Marche e l’Umbria, che hanno accettato la sfida, espongono le loro opere: il primo, all’ingresso ovest di Fossombrone, a Via Pergamino, i secondi, nella Galleria Elettra, sotto i portici di Corso Garibaldi. È un omaggio al glorioso Giro d’Italia che volerà lungo la Flaminia forsempronese il 13 maggio, unica tappa marchigiana. Proprio il 13 maggio quando, nel 1909, partiva il primo Giro italiano.
L’opera scultorea di Antonio Sorace, alta più di tre metri, che sarà posta all’entrata ovest di Fossombrone, simbolo e memoria cittadina dell’evento ciclistico, è un’enorme ruota che gira col vento.

Andreina de Tomassi e Antonio Sorace

Per la collettiva, tante sono le creazioni, come mille sono le immagini che si accavallano del vento nell’arte. Dai disegni di Leonardo ai Zefiro e Aura di Botticelli, da Tintoretto a Van Gogh, il mantello vibrante di Napoleone per David, i paesaggi modellati dal vento di Corot e Monet, le tempeste tumultuose dei Romantici, le gonne delle parigine rialzate dal vento malizioso della Belle Epoque, i mulinelli polverosi e campestri dei Macchiaioli, le onde delle spighe piegate, i panni stesi al vento, e su, su, fino al vortice dei Futuristi, le aereopoesie, l’areopittura, a perdifiato verso il domani… e poi la fotografia, il cinema, i video, inseguendo sempre il buon vento, quello del cambiamento, quello che ci porterà fortuna.

Leonarda Faggi

Ma si può dare forma a qualcosa che forma non ha? La risposta è affidata al testo “Il vento dell’immaginazione di Andrea Baffoni: «Una risposta arriva appunto da Vai col vento!, dove le opere prendono le mosse dalle dinamiche naturali con rimandi espressivi riferiti al senso interno della forma e dello spazio. Ma il vento è pensiero trasformante capace di levigare le coscienze proprio come le montagne. Scavate, plasmate e modellate fino a renderle monumentali desideri alla nostra brama di scalarle. E allora inevitabilmente l’immaginazione degli artisti si focalizza su elementi astratti dove l’idea del vento è materializzata come energia ondulante e intersecante, ma con essi non viene meno l’immaginario cosmico e non è un caso che sia così. Il vento stellare, troviamo, e come non ricordare che nel 1931 il Futurismo aeropittorico diventava “cosmico” grazie a Enrico Prampolini, aprendo la strada al processo trasformativo del conseguente Spazialismo di Lucio Fontana. Dunque il vento come energia plasmante dal quale non sono esenti le figure: volti, corpi, talvolta ciclisti veri e propri, incanalati nel flusso atmosferico dove la velocità è sinonimo di modificazione temporale dello spazio. E infine la ruota, il disco, il roteare di forme primarie che intercettano movimenti universali. La ruota che è centro propulsivo di un turbinio aereo, ma che diventa scudo nel grande intervento pubblico tributato da Antonio Sorace in apertura dell’intera manifestazione. Un simbolo di difesa, un’espressione della tenacia con cui oggi l’arte è portata avanti dagli spiriti creativi, spesso nell’indifferenza delle istituzioni, nella distrazione dei media, in totale autonomia e nell’amara constatazione che sì: l’artista è solo a scalare gli aspri tornanti che serpeggiano le salite della cultura. Ma è questo il destino dei pionieri, taccuino in mano o pedali ai piedi, sudando il peso di una testimonianza che diviene monito per il futuro e vento dell’immaginazione per permetterci ancora di sognare».
All’interno del progetto è prevista la conferenza “Il Vento nell’Arte” di Elvio Moretti. Alla mostra collettiva partecipano gli artisti: Niccolò Amadori, Angela Balducci, Lauretta Barcaroli, Pietra Barrasso, Angelisa Bertoloni, Lamberto Caravita, Ornella Cosenza, Pippo Cosenza, Leonarda Faggi, Vera Garofalo, Valfrido Gazzetti, Arnhild Kart, Antonia Leonardi, Emilio Leonardi, Giuliano Mammoli, Donatella Marinucci, Luigi Marzo, Salvatore Monaco, Carlo Paci, Simonetta Panzironi, Cecilia Piersigilli, Achille Quadrini, Andrea Silicati, Antonio Sorace, Cinzia Soverchia, Maria Virseda Extra: Saro Di Bartolo. L’allestimento è curato dalla Casa degli Artisti, Spazio 121 Arte, la grafica da Niccolò Amadori, le luci da Eurolight, il catalogo da EdizioneBM con foto di copertina di Saro Di Bartolo, l’Ufficio Stampa da Roberta Melasecca.

Elvio Moretti

L’evento sarà preceduto da una conferenza stampa in programma il 3 maggio, alle ore 11, nella Sala delle Donne della sede della Provincia di Pesaro, in via Gramsci. Saranno presenti: la delegata alla Cultura del Consiglio Comunale, Maria Silvia Nocelli, il presidente della Casa degli Artisti Antonio Sorace, il professor Elvio Moretti, l’editrice del Catalogo d’arte Benilde Marini, molti artisti presenti alla Collettiva, tra cui Niccolò Amadori che ha curato l’impaginazione del catalogo. Per informazioni: Andreina de Tomassi (3423738966). (giornalistitalia.it)

 

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