Per il giornalista è grave continuare a tenere segrete le carte del Sismi

Ustica top secret, Purgatori: “Inaccettabile”

Andrea Purgatori

ROMA – «Da giornalista la decisione non mi piace, non posso accettare, per il lavoro che faccio, che ci siano dei segreti insormontabili di fronte ai quali bisogna arrendersi».
A dirlo all’Adnkronos è il giornalista Andrea Purgatori, commentando la lettera indirizzata a Giuliana Cavazza, presidente onoraria dell’associazione “Verità per Ustica”, nella quale Palazzo Chigi  afferma che rendere pubbliche le note del colonnello Stefano Giovannone, capocentro del Sismi in Libano dal 1973 al 1982, che nei giorni prima della strage avvertiva il governo italiano degli imminenti pericoli che correva il nostro Paese soprattutto per mano dell’Fplp, arrecherebbe «un grave pregiudizio agli interessi della Repubblica».
Lo stesso Purgatori, però, spiega: «Non stiamo parlando di carte sconosciute a tutti, ma sono conosciute da tutti i governi che si sono succeduti dal 1980 a oggi, dunque, evidentemente, quello che c’è scritto non ha in alcun modo consentito ai governi che abbiamo avuto in questi ultimi 40 anni di prendere una posizione diversa da quella che le sentenze della Cassazione stanno stabilendo, ovvero che ci fu un atto di guerra aerea in un momento di pace nel Mediterraneo».
Per il giornalista, dunque, nelle carte del Sismi «ci sono le prove di quello che tutti più o meno sappiamo, ovvero che il nostro Paese ha sempre avuto, dalla fine degli anni ’60, un rapporto con i Paesi arabi e i movimenti palestinesi, a cominciare dall’Olp, che in qualche modo ci consentiva di evitare di avere problemi sul nostro territorio. Questo, naturalmente, a volte con toni aspri e a volte con degli accordi. Poi magari lì dentro ci sono anche nomi e circostanze che non possono essere rivelate per motivi di intelligence, ma di certo non c’è la prova che il Dc 9 esplose per una bomba che avrebbero dovuto piazzare sapendo in anticipo che l’aereo tardava di due ore su un volo di 50 minuti». (adnkronos)

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