WASHINGTON (Usa) – Per undici edizioni il Premio giornalistico “Urbino Press Award” ha portato nella splendida cornice del Palazzo Ducale di Urbino grandi nomi del giornalismo americano. Adesso è l’“Urbino Press Award” che porta le Marche negli Stati Uniti. In occasione della cerimonia all’ambasciata italiana a Washington in cui è stato svelato dall’ambasciatore Armando Varricchio il nome del vincitore – quest’anno Mark Mazzetti del New York Times – il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha guidato nella capitale degli Stati Uniti una delegazione, composta, tra gli altri, dal sindaco di Urbino Maurizio Gambini e dal fondatore del Premio, il giornalista de Il resto del Carlino Giovanni Lani, per una missione esplorativa finalizzata a cogliere l’opportunità del Premio come trampolino di lancio per costruire opportunità “per le Marche e per le aziende marchigiane”.
Obiettivo della trasferta anche quello di tessere rapporti tra le Università, marchigiane e americane, con diverse possibilità di contatto e scambio con gli atenei marchigiani imbastite nel corso di un incontro con l’Università di Georgetown.
“Siamo pronti al prossimo passaggio – ha rivelato Luca Ceriscioli – ovvero stabilire un rapporto con i rettori”. Un’iniziativa che, invece, ha già preso forma riguarda la National Gallery of Art, una delle istituzioni museali più importanti di Washington dove verrà esposta per tre mesi un’opera marchigiana “che racconta il territorio”.
“L’obiettivo – ha precisato il presidente della Regione Marche – è far capire che l’Italia, oltre alle destinazioni già gettonate, ha qualità straordinarie anche in luoghi meno conosciuti”. Lo ha sottolineato anche Mark Mazzetti, il reporter del New York Times vincitore dell’edizione 2016 dell’Urbino press Award, “il premio giornalistico più bello e più gustoso del mondo”, ha detto il giornalista statunitense, data la “straordinaria opportunità di passare del tempo a Urbino” in occasione della cerimonia di consegna in estate.
Tutti a Washington per l’annuncio del vincitore, Mark Mazzetti del New York Times