Da Bergamo l’ennesima provocazione: ammessi solo i laureati in scienze politiche

Università cerca addetto stampa non giornalista

L’Università degli Studi di Bergamo

BERGAMO – Ennesima, intollerabile, selezione di un addetto stampa che nel bando non prevede, tra i requisiti, l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti. Ancora più intollerabile se si considera che ad indirla è stata l’Università degli Studi di Bergamo. E, come se non bastasse, addirittura provocatoria la laurea richiesta: Scienze Politiche. E solo quella.
L’ateneo lombardo ha, infatti, indetto la selezione comparativa, per titoli ed eventuale colloquio, per l’affidamento di un incarico di lavoro autonomo avente ad oggetto “Progetto di comunicazione 2020 per il Corso di Laurea Triennale di Ingegneria delle Tecnologie per l’Edilizia e per il Corso di Laurea Magistrale di Ingegneria delle Costruzioni Edili”, nell’ambito del progetto inerente ai Piani per l’Orientamento e il Tutorato (POT).

La sede di Dalmine dell’Università di Bergamo

L’incarico, da svolgere entro i dodici mesi decorrenti dalla data di sottoscrizione del relativo contratto di diritto privato, prevede la promozione dei corsi di laurea di Ingegneria delle tecnologie edilizie e Ingegneria delle Costruzioni, “rendendosi pertanto necessario – afferma l’Università – comunicare all’esterno in maniera efficace e incisiva: la qualità dell’offerta formativa e della ricerca; la qualità del corpo docente. Il radicamento dell’Università sul territorio bergamasco e la forte vocazione al settore delle costruzioni”.
“La prestazione, che – è scritto nel bando – deve essere svolta in totale autonomia organizzativa ed operativa, in via non esclusiva, senza vincolo di subordinazione e orario nei confronti del committente, consiste in: Ufficio stampa e media relations; Organizzazione eventi; Gestione Social Media; Concept ed elaborazione comunicati stampa, testi redazionali, testi per il web e i social media, materiale promozionale”. Nessun dubbio, quindi, sulla natura dell’attività professionale da svolgere: giornalistica.

Per la prestazione in questione è previsto un compenso forfetario al lordo delle ritenute a carico del prestatore e dell’amministrazione pari a 20mila euro, da corrispondere in 4 rate trimestrali posticipate di eguale importo, previa relazione sull’attività svolta e attestazione dello svolgimento dell’attività richiesta da parte del responsabile prof. Giovanna Barigozzi.
Possono presentare domanda di partecipazione alla selezione pubblica coloro che, alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande di partecipazione, siano in possesso di laurea magistrale in Scienze della politica (class eLM-62), laurea specialistica in Scienze della politica (classe 70/S) ovvero Vecchio Ordinamento in Scienze Politiche e titoli equipollenti ai fini dell’ammissione ai pubblici concorsi.
Titoli preferenziali: dottorato di ricerca nelle tematiche correlate all’incarico in oggetto; esperienze presso uffici stampa; progettazione di campagne di comunicazione; attività di social media manager.
La domanda, da compilare come indicato nel Modello A (per stranieri Modello B), con gli allegati richiesti nel bando, dovrà pervenire alla Segreteria del Presidio di Ingegneria entro le ore 12 del 22 gennaio 2020 a mano, tramite servizio postale o via e-mail esclusivamente da una casella di posta elettronica certificata. (giornalistitalia.it)

PER PARTECIPARE:
Il bando
Modello di domanda A
Modello di domanda B

2 commenti

  1. Vorrei capire dalla suddetta redazione in cosa si sostanzierebbe lo scandalo relativo alla laurea richiesta in scienze politiche, sono davvero curioso. Siamo stufi di essere dileggiati noi laureati in scienze politiche dalla sociologia d’accatto alla forchielli; scienze politiche è una laurea troppo spesso sottovalutata che trasmette una visione culturale ed un approccio d’insieme alla realtà che, forse, poche facoltà possono vantare. Attendo con minuzia di particolari almeno tre argomentazioni approfondite e complesse che avvalorino lo sconcerto presente nell’articolo…

    • Gentile David, come è scritto chiaramente nell’occhiello e nell’articolo, il problema non è certo la laurea in Scienze politiche, ma il fatto che alla selezione siano ammessi solo i laureati in Scienze politiche per svolgere una professione per la quale, tra l’altro, la legge (n. 150 del 2000) non impone il possesso di una laurea, ma l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti. Una professione, quella giornalistica, per la quale una laurea in Scienze politiche è certamente utile, ma non è certo l’unica indicata. A meno che lei non ritenga che lauree come Lettere, Scienze della comunicazione, Giurisprudenza – tanto per citarne alcune – non siano adeguate a svolgere la professione giornalistica…

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