ROMA – «Pochi giorni fa qualcuno si stracciava le vesti rilanciando le fake news sull’imminente addio alla Rai da parte di Ranucci e Sciarelli per essere clamorosamente smentito dopo meno 24 ore. A seguire la “bufera” sulla presunta censura a Scurati, smontata anche quella come emerge oggi su alcuni quotidiani di opposti orientamenti. Poi la democrazia in pericolo e l’allarme fascismo, liquidato ieri con poche parole dal portavoce Ue Christian Wigand».
Lo afferma il sindacato UniRai Figec Cisal evidenziando che «nel menù di oggi, dell’ormai ben noto e sempre meno credibile circo mediatico-politico-sindacale, spunta il premio di risultato per i giornalisti Rai cancellato e il martire sindacalista e dirigente reo di aver fatto solo delle ironie via social, il tutto condito da una spruzzata di dichiarazioni nel tentativo ridicolo di delegittimare una nuova voce libera presente dentro la Rai».
«Avviso ai naviganti: UniRai – sottolinea il sindacato dei liberi giornalisti Rai – ha tutte le carte in regola per far sentire la sua voce e il suo peso. È stato riconosciuto dall’azienda – ripetiamo – come sindacato significativamente rappresentativo a livello nazionale dei giornalisti Rai. Leggere, studiare, documentarsi. Fare un respiro profondo. Accettare la realtà. Si fa anche una figura più dignitosa».
UniRai Figec Cisal ricorda che «per quanto riguarda il premio di risultato l’azienda ha disdetto un accordo siglato nel 1993 con l’intento di sostituirlo con strumenti più vantaggiosi, come già fatto per tutti gli altri dipendenti, sul piano della tassazione. Come abbiamo già detto vigileremo perché nessuno sia penalizzato dal nuovo accordo, ma certamente non ci metteremo su questo a fare terrorismo».
Sulla questione relativa all’utilizzo dei social, e al rispetto che bisogna avere tra colleghi, infine UniRai Figec Cisal invita alla «lettura della legge sulla professione, del codice etico e del regolamento di disciplina aziendale». (giornalistitalia.it)