ROMA – Unirai Figec Cisal, il dipartimento “Liberi Giornalisti Rai”, istituisce le prime due commissioni tematiche, prosegue il “Giro d’Italia” delle redazioni della Tgr (prossime tappe Lombardia, Puglia, Molise e Lazio) e prepara il lancio del tesseramento 2025 che andrà a infoltire il già consistente numero di iscritti al nuovo sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione Figec Cisal anche all’interno del Servizio Pubblico.
Su proposta del segretario Francesco Palese, il Consiglio Direttivo ha istituito le commissioni “Contratto e programma” e “Tgr” e assegnato le seguenti deleghe: Germana Brizzolari (Giornale radio), Giovan Battista Brunori (sedi estere), Giacinto Davide Guagnano (Nuovi linguaggi e formazione professionale), Stefania Lastella (Organizzazione), Carla Macrellino (Rai Parlamento), Saverio Montingelli (Raisport – diritti sportivi), Massimo Proietto (Informazione sportiva), Andrea Romoli (Professione e nuove tecnologie).
Le commissioni, alle quali è affidato il compito di analizzare le criticità esistenti e di fornire spunti e proposte al segretario, che ne coordinerà l’attività, e allo stesso consiglio direttivo, sono così composte: Commissione Contratto e programma: Giovan Battista Brunori, Giuseppe Di Marco, Pierluigi Roesler Franz (consulente), Valerio Iafrate, Luigi Monfredi (consulente), Nello Rega, Emanuela Ronzitti. Commissione Tgr: Umberto Avallone, Enrica Cefaratti, Pasquale Florio, Giacinto Davide Guagnano, Salvatore Lussu, Francesco Macaro, Andrea Rossini, Angela Trentini, Gianluca Veneziani.
Il Consiglio direttivo di Unirai Figec Cisal è composto da Francesco Palese (segretario), Elisabetta Abbate e Stefano Fumagalli (vicesegretari), Sara Verta (tesoriere) e dai consiglieri Gian Vito Cafaro, Sergio De Nicola, Antonella Gurrieri, Virginia Lozito, Elisabetta Novel e Carlo Parisi (segretario generale Figec Cisal). (giornalistitalia.it)
Il pensiero liberale, plurale è anche un modo per comprendere certe importanti divisioni nel mondo politico e sociale, che persistono non solo in Italia, sul modo di concepire la libertà, per questo c’è bisogno oggi più che mai di un sindacato autonomo, libero, indipendente, plurale che possa rafforzare i presupposti di una visione moderna fra i poteri fondati sul consenso popolare.