ROMA – Tutela dell’autonomia, ampliamento della platea contributiva, salvaguardia delle prestazioni. Il Consiglio nazionale dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati ha approvato all’unanimità un ordine del giorno nel quale, «confermando il proprio impegno volto alla tutela degli interessi morali e materiali dei giornalisti pensionati, dei quali ha la rappresentanza nelle sedi sindacali, previdenziali e assistenziali, ha esaminato la situazione gestionale e patrimoniale dell’Istituto di previdenza quale risulta dai bilanci di assestamento 2020 e preventivo 2021 della Gestione principale, attualmente all’esame dei Ministeri vigilanti».
L’Ungp condivide la «viva preoccupazione e l’allarme dell’intera categoria per una situazione di emergenza dovuta alla crisi strutturale del comparto editoriale, che si è ulteriormente aggravata nel corso degli ultimi mesi in seguito all’impatto della pandemia da Covid-19 sulle aziende, con la conseguente applicazione della Cigs in deroga per 1500 giornalisti, con un costo per l’Istituto che si aggiunge ai 500 milioni di euro per ammortizzatori sociali di cui l’Inpgi si è fatto carico negli ultimi venti anni e che solo dal 2021 sono a carico dello Stato».
«A questo – osservano i giornalisti pensionati – si aggiunge il monte di contributi previdenziali non corrisposti dalle aziende, che devono essere recuperati. Pesano anche il dilagare del precariato e la mancata definizione dell’equo compenso, che danneggiano i giovani giornalisti, con ricadute anche sui conti della previdenza».
L’Unione Pensionati ritiene, pertanto, che «la messa in sicurezza dei conti dell’Istituto di previdenza non possa prescindere dalla salvaguardia dell’autonomia, che non solo garantisce il welfare della categoria, ma tutela la dignità e la professionalità dei giornalisti».
A giudizio dell’ungo «l’obiettivo del riequilibrio finanziario va raggiunto in prospettiva rispondendo ai cambiamenti in essere nel mondo del lavoro con l’apertura a nuove categorie di professionisti che arricchiscono il mercato della comunicazione di nuove competenze. Il conseguente ampliamento della platea contributiva, già deciso in via legislativa ma da anticipare nei tempi di attuazione, è un obiettivo da conseguire con decisione, e l’impegno assunto in questo senso dal Presidente del Consiglio nella conferenza stampa di fine anno va salutato con apprezzamento, trattandosi della più autorevole conferma della correttezza del percorso già individuato dall’Inpgi per il risanamento dei propri conti».
Per questi motivi l’Ungp auspica «un serrato confronto fra presidenza del Consiglio, ministeri competenti, Inpgi e sindacato per il riequilibrio dei conti dell’Istituto di previdenza».
L’Ungp, inoltre, «prende atto che nella relazione della presidente al bilancio preventivo 2021, che indica un disavanzo pari a 225,3 milioni, il conseguimento della necessaria condizione di riequilibrio è affidata alla ricerca di soluzioni strutturali più che ad adeguamenti al ribasso delle prestazioni, peraltro già realizzati anche con il contributo responsabile dei pensionati, che hanno versato alle casse dell’Istituto un contributo di solidarietà non più reiterabile».
L’Ungp denuncia, quindi, «il progressivo depauperamento dei trattamenti pensionistici e del potere d’acquisto dei titolari, e sollecita la Fnsi a coinvolgere, come avvenuto nel passato, la rappresentanza sindacale dei giornalisti pensionati nella fase di elaborazione delle misure già allo studio da parte dell’Inpgi di un’ulteriore riforma del proprio sistema previdenziale». (giornalistitalia.it)