Mentre Jole Santelli firma il decreto con le 6 nomine, il M5S porta il caso in Parlamento

Ufficio Stampa Regione Calabria: parola al Governo

La Camera dei deputati e Jole Santelli

ROMA – Mentre il presidente della Giunta regionale della Calabria, Jole Santelli, firma il decreto di nomina dei sei giornalisti che, con contratto di lavoro autonomo, vengono arbitrariamente definiti “componenti dell’Ufficio Stampa”, il caso finisce in Parlamento.

Alessandro Melicchio

Come annunciato ieri da Giornalisti Italia, i deputati del Movimento 5 Stelle, Alessandro Melicchio, Dalila Nesci, Giuseppe D’Ippolito, Paolo Parentela e Riccardo Tucci, hanno presentato alla Camera un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro per la pubblica amministrazione e al Ministro per gli affari regionali e le autonomie per  chiedere un’ispezione tramite dei servizi ispettivi di finanza pubblica e dell’ispettorato per la funzione pubblica.
«A marzo 2018 il Dipartimento organizzazione, risorse umane della regione Calabria – è scritto nell’interrogazione – pubblica un avviso per la ricognizione dei contratti di lavoro flessibile per individuare chi potesse aver accesso alle procedure di stabilizzazione ai sensi del decreto legislativo n. 75 del 2017, cosiddetto «Madia», sulla scorta della presentazione di una semplice autocertificazione;

Dalila Nesci

con deliberazione n. 329 del 22 luglio 2019 la giunta regionale della Calabria approva il programma triennale del fabbisogno, di personale 2019/2021, prevedendo, la stabilizzazione di personale ai sensi del decreto Madia;
nella deliberazione n. 90 del 15 maggio 2020 la giunta regionale della Calabria determinava il contingente di personale dell’ufficio stampa della giunta regionale nel numero di 8 professionisti o pubblicisti, il cui costo, fino al 31 dicembre 2020 è pari a 373.000 euro. Gli stipendi annui risultano essere di 65.000 euro per il coordinatore dell’ufficio stampa, di 56.000 euro per l’incarico di vice coordinatore e di 42.000 euro per ciascun restante componente dell’ufficio stampa;
il 16 giugno 2020 il dipartimento organizzazione, risorse umane della regione Calabria pubblica la manifestazione d’interesse per la formazione di un elenco di professionisti esterni da cui attingere per il conferimento di n. 6 incarichi di componente dell’ufficio stampa della giunta regionale;

Giuseppe D’Ippolito

a seguito della pubblicazione, il Sindacato Giornalisti della Calabria e l’Ufficio Inpgi della Calabria – ricordano i parlamentari del M5S – chiedono il ritiro della stessa manifestazione d’interesse per una palese violazione di una legge dello Stato e l’avvio delle procedure per un concorso pubblico serio e trasparente, come da articolo reperibile sul sito: www.giornalistitalia.it;
due giornalisti sugli otto totali di cui è composto l’ufficio stampa della giunta regionale, risultano già in servizio, in virtù di un contratto fiduciario con l’organo politico, prorogato dal 21 settembre 2019 al 21 settembre 2020, quindi stipulati dalla precedente giunta. I due giornalisti non sono decaduti alla scadenza della legislatura, a seguito delle elezioni regionali in Calabria, svolte il 26 gennaio 2020, come prevede la legge in caso di rapporti di questo tipo;

Paolo Parentela

la circolare n. 3 del 2017 del Ministro per la pubblica amministrazione specifica l’esclusione dal percorso di stabilizzazione previsto dal «decreto Madia» per il servizio prestato negli uffici di diretta collaborazione o degli organi politici delle regioni. I giornalisti esterni non possono quindi essere considerati precari e rientrare nel processo di stabilizzazione, perché in possesso di un contratto fiduciario;
con la sentenza 6 luglio 2020, n. 133 la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la legge della regione Calabria 31 maggio 2019, n. 14, interpretativa di una precedente legge regionale del 2005, ma in realtà volta alla stabilizzazione con effetto retroattivo dei rapporti di lavoro di giornalisti professionisti e pubblicisti che già prestavano servizio, giusta la stipula di contratti individuali non preceduti da un pubblico concorso o da altra selezione comparativa, all’ufficio stampa del consiglio regionale. Secondo i giudici sono stati violati gli articoli 3 e 97 della Costituzione;

Riccardo Tucci

con deliberazione n. 142 del 18 giugno 2020 la giunta regionale della Calabria approva il piano triennale dei fabbisogni di personale per il triennio 2020-2022. Nell’allegato A) sono previste le stabilizzazioni di 4 capi servizio categoria d, 2 in quota interna e 2 in quota esterna, pur non essendoci nessuno in possesso dei requisiti richiesti dalla legge nell’Ufficio stampa della Giunta regionale (2 giornalisti hanno un contratto fiduciario prorogato e altri 6 saranno presi all’esterno, tramite la manifestazione d’interesse, sempre con un contratto di tipo fiduciario che li esclude dalla stabilizzazione prevista dal «decreto Madia»);
come denunciato dall’interrogante a mezzo stampa ad inizio agosto 2020, come da articolo reperibile su www.corrieredellacalabria.it la regione Calabria inoltre, ha escluso la partecipazione di giornalisti interni, già disponibili nella pubblica amministrazione regionale, attraverso i mancati nulla osta a partecipare alla manifestazione d’interesse per il conferimento degli incarichi di componente dell’ufficio stampa della giunta regionale».
Alla luce di tutto ciò, i deputati Alessandro Melicchio, Dalila Nesci, Giuseppe D’Ippolito, Paolo Parentela e Riccardo Tucci chiedono «quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda assumere, per il tramite dei servizi ispettivi di finanza pubblica e dell’ispettorato per la funzione pubblica, al fine di verificare le criticità esposte in premessa in relazione alla gestione amministrativa e finanziaria della regione Calabria, con particolare riguardo all’affidamento degli incarichi di componente dell’ufficio stampa della giunta regionale». (giornalistitalia.it)

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