CANISTRO (L’Aquila) – “Canistro, staff del sindaco: fuori il giornalista, arriva un pensionato”. L’ennesimo, paradossale, caso di violazione delle leggi 69/1963 (“Ordinamento della professione di giornalista”) e 150/2000 (“Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”) arriva da Canistro, Comune di 984 abitanti della provincia dell’Aquila, in Abruzzo, ed ha come protagonista l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Angelo Di Paolo, eletto il 5 giugno scorso con 424 voti (79 in più del suo avversario Orlando Coco) su 788 votanti dei 1062 aventi diritto. Il 22 luglio scorso la Giunta Comunale di Canistro, nel rilevare che “il sindaco ha facoltà di istituire uffici posti alle sue dirette dipendenze quali: a) Segreteria particolare; b) Ufficio Stampa”, ha, infatti, deliberato di istituire l’Ufficio Staff – Segreteria del Sindaco inserendo “un addetto alle relazioni interne ed esterne che coadiuvi il Sindaco nella cura dei rapporti con i gruppi consiliari, i partiti politici, gli altri enti locali del territorio con le società partecipate erogatrici di servizi pubblici, nello svolgimento di attività di supporto relative alle attività di rappresentanza ed onorificenze pubbliche, al cerimoniale di manifestazioni civili, religiose, culturali e sportive; che curi l’attività diretta a informare la collettività sugli obiettivi, programmi, iniziative e realizzazioni del’Amministrazione comunale, sia attraverso propri strumenti, sia mediante rapporti con i rappresentanti della stampa locale e nazionale attraverso comunicati stampa”. La Giunta Comunale ha, quindi, deliberato di “demandare al Sindaco l’individuazione del collaboratore da assumere a tempo determinato previa verifica dei requisiti e acquisizione del relativo curriculum” e di impegnare la spesa di 4264 euro l’anno “corrispondente a quella stabilita dal Ccnl enti locali per la categoria B1 part-time a 6 ore settimanali”.
A rendere note la vicenda e il nome del prescelto è il giornalista Francesco Vassallo, direttore ed editore della testata on line “Terre Marsicane” di Pescina.
“Gli incarichi – denuncia, infatti, terremarsicane.it – faranno capo a Antonio De Michele, detto «Tonino», 68 anni, pensionato, ex dipendente pubblico in servizio al giudice di pace. De Michele è stato assunto nell’ufficio dello staff del nuovo sindaco Angelo Di Paolo, il quale, insieme al vicesindaco Paolo Di Pietro e all’assessore Ugo Buffone, nella seduta di giunta del 22 luglio, ha deliberato la necessità di occupare un posto vacante, categoria B1, part time, 12 ore settimanali. Si tratta di un incarico per cui è previsto per un anno, un compenso di 4.264 euro, che provengono esattamente dallo stesso capitolo di spesa, dove l’anno scorso, sono stati prelevati i 2.400 euro lordi (compenso per un anno) versati a una giornalista locale, nominata dall’ex Antonio Di Paolo, figlio dell’attuale sindaco, come addetto stampa del Comune”.
“L’incarico da addetto stampa – ricorda Vassallo – a Canistro negli anni è stato ricoperto da giornalisti regolarmente iscritti all’ordine professionale: da Orietta Spera, a Maddalena Monaco e infine, da maggio 2013 a Magda Tirabassi. A quest’ultima, libera professionista, riconosciuta come ufficio stampa dell’Ente, sono stati versati per il lavoro svolto, fino allo scorso 31 dicembre 2015, come delibera del 24 maggio 2013, 200 euro lordi al mese”.
“Ebbene, – sottolinea il direttore di Terre Marsicane – i giornalisti sono stati fatti fuori dal Comune di Canistro. Al posto della figura professionale «scavalcata», arriva un pensionato di 68 anni, De Michele, al quale pur non essendo un giornalista, viene chiesto di redigere comunicati stampa e intrattenere rapporti con la stampa, locale e nazionale. In più, l’incarico viene pagato praticamente quasi il doppio del prezzo. Quando si dice: «spending review» o quando si dice: «Largo ai giovani!»”.
Nel ribadire che chi non è iscritto all’Albo professionale non può svolgere attività giornalistica, ergo non può redigere alcun comunicato stampa, e che l’Ufficio Stampa può essere affidato soltanto ad un giornalista, il sindaco Di Paolo farebbe bene a revocare immediatamente la delibera, non solo nel rispetto del divieto di conferimento di incarichi ai pensionati nella Pubblica Amministrazione, ma soprattutto nel rispetto delle leggi, della professione giornalistica e dei tanti giovani che, con un incarico del genere, certamente non ci campano, ma possono comunque sommarlo a qualche altra collaborazione, per continuare a sperare in un lavoro dignitoso. (giornalistitalia.it)
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La delibera