Da Lagalla apertura sui concorsi al Comune, alla Città metropolitana e nelle partecipate

Uffici Stampa: la Figec Cisal dal sindaco di Palermo

Vincenzo Lombardo, Orazio Raffa, Giulio Francese, Carlo Parisi, il sindaco Roberto Lagalla, Maria Pia Farinella e Daniele Ditta (Foto Giornalisti Italia)

PALERMO – Una delegazione della Figec Cisal, composta dal segretario generale Carlo Parisi, dal fiduciario di Palermo Giulio Francese, dai consiglieri nazionali Daniele Ditta, Maria Pia Farinella, Orazio Raffa e dal consigliere dell’Inpgi Vincenzo Lombardo, ha incontrato a Palermo, nella sede comunale di Palazzo Palagonia, il sindaco Roberto Lagalla.
La Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, nuovo sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione, federato alla Cisal, ha richiamato l’attenzione del primo cittadino sulla situazione degli uffici stampa del Comune e delle sue partecipate, nonché della Città metropolitana, con particolare riferimento alle procedure concorsuali necessarie a colmare le carenze in un settore strategico come quello dell’informazione.
La Figec Cisal ha chiesto di potenziare e prevedere – laddove mancano – le figure di addetto stampa. Il sindaco Lagalla si è detto disponibile ad aprire un dialogo con il sindacato dei giornalisti affiancato dalla Cisal che, grazie al prezioso lavoro svolto del segretario generale del Csa-Cisal Sicilia, Giuseppe Badagliacca, è il sindacato più rappresentativo al Comune di Palermo, e a calendarizzare in breve tempo una riunione con il capo di gabinetto, il direttore generale e il capo dell’ufficio del personale. L’obiettivo del sindaco, tanto al Comune quanto alla Città metropolitana, è di avviare un percorso per step che possa portare ad un riordino complessivo del settore informazione e ad impartire indicazioni ben precise in materia di uffici stampa alle società partecipate.
Durante l’incontro, il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, ha sottolineato «lo spirito propositivo e collaborativo del sindacato sia nei confronti delle aziende editoriali serie, che creano occupazione e pagano regolarmente stipendi e contributi, che delle istituzioni, chiamate a garantire ai cittadini una corretta informazione di servizio ed a valorizzare il merito attraverso i concorsi pubblici». (giornalistitalia.it)

 

 

I commenti sono chiusi.