LAMEZIA TERME (Catanzaro) – “Quanto siamo stati credibili”. Questo il tema dell’incontro online, in programma domani, giovedì 6 maggio, alle ore 21 in diretta social, in preparazione della beatificazione di Rosario Livatino, che avverrà il 9 maggio.
L’iniziativa è promossa dall’Ufficio per le comunicazioni sociali della Diocesi di Lamezia Terme, in collaborazione con la Sezione Calabria “Natuzza Evolo” dell’Unione Cattolica Stampa Italiana sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della diocesi lametina.
Dopo i saluti del vescovo, monsignor Giuseppe Schillaci, e del presidente dell’Ucsi Calabria, don Valerio Chiovaro, interverranno Salvatore Cardinale, presidente emerito della Corte d’Appello di Caltanissetta e collega di Rosario Livatino; Giuseppe Ferrise, consigliere diocesano dell’Azione Cattolica settore adulti e già incaricato regionale per il settore giovani Azione cattolica.
L’incontro, coordinato dai giornalisti Saveria Maria Gigliotti e Salvatore D’Elia dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della Diocesi di Lamezia Terme, vuole essere un momento di approfondimento sulla figura e la testimonianza di santità del magistrato siciliano, esempio di una fede che si incarna nel quotidiano e diventa ricerca di giustizia e bene comune.
Un momento di riflessione importante, quindi, per l’Ucsi che prepara un altro appuntamento, quello del 9 maggio quando, nella Cattedrale di Agrigento, il cardinale Marcello Semeraro prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, presiederà la cerimonia di beatificazione di Rosario Livatino, il giovane giudice siciliano ucciso il 21 settembre 1990 a soli 38 anni.
Il 22 dicembre 2020, infatti, Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che ne riconosce il martirio “in odio alla fede” ed incontrando nel novembre del 2019 i membri del Centro studi Rosario Livatino, il Pontefice ha definito il giudice presto Beato «un esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra sua fede e il suo impegno di lavoro, e per l’attualità delle sue riflessioni». (giornalistitalia.it)