REGGIO CALABRIA – Un incontro all’insegna della spiritualità e dei più alti valori cristiani per l’Ucsi (Unione Cattolica della Stampa Italiana), Sezione “Natuzza Evolo” della Calabria. Il Gruppo, in accordo con l’Ufficio regionale di comunicazione sociale della Conferenza Episcopale Calabra, con l’Ordine dei giornalisti e col Sindacato Giornalisti della Calabria, in prossimità della memoria di San Francesco de Sales, patrono dei giornalisti, ha rinnovato la bella tradizione della celebrazione della Santa Messa. A presiederla, a Reggio Calabria, nella Parrocchia Protopapale Santa Maria Assunta Cattolica dei Greci, monsignor Luigi Renzo, delegato Cec per le comunicazioni sociali.
Nell’accogliere i numerosi convenuti, Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e, per 13 anni, presidente dell’Ucsi Calabria, ha detto di essere convinto «di lasciare in buone mani» la sezione calabrese di un Gruppo che compie 60 anni d’attività, riferendosi calorosamente a don Valerio Chiovaro, eletto presidente il 15 settembre scorso, tra i sacerdoti concelebranti.
Non senza commozione, Parisi ha ricordato il percorso compiuto da quando, nel 2005, costituì l’Ucsi Calabria assieme all’arcivescovo Salvatore Nunnari, e il consulente ecclesiastico nominato dalla Conferenza Episcopale Calabra, don Pippo Curatola, e ha aggiunto: «È particolarmente significativo che a celebrare questa Messa sia monsignor Renzo, il vescovo della diocesi di Natuzza (la mistica di cui il 1° novembre ricorrerà il decimo anniversario della morte) cui è dedicata la nostra sezione, analfabeta, eppure grande comunicatrice, capace di parlare ai cuori della gente, anche con un semplice sorriso, con la sua costante adesione ai valori del Vangelo».
Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, ha sottolineato l’importanza, «ancora maggiore per i cattolici che esercitano questa professione» dell’adesione ai valori deontologici oltre che di una ferma indipendenza «in una terra in cui la libera informazione può dare un contributo determinante» anche contro la lotta alla criminalità organizzata, «contro la ’ndrangheta e i poteri occulti» che, aveva detto pochi minuti prima Parisi, «sono i veri nemici da combattere e non certo noi giornalisti, troppo spesso oggetto di attacchi o addirittura di minacce».
Lo conferma la storia di Michele Albanese, consigliere nazionale e delegato Fnsi alla legalità, anche lui alla Messa di Reggio, che ancora vive sotto scorta solo per aver voluto esercitare la sua professione di giornalista fino in fondo, denunciando con i suoi articoli le losche trame tessute dalla criminalità nella Piana.
Nell’omelia, monsignor Renzo ha richiamato il messaggio di Papa Francesco per la cinquantatreesima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, incentrato sulle relazioni col prossimo da parte dei comunicatori, sul «fondamento e l’importanza del nostro essere in relazione e a riscoprire, nella vastità delle sfide dell’attuale contesto comunicativo, il desiderio dell’uomo che non vuole rimanere nella propria solitudine».
Renzo ha poi sottolineato l’importanza, anche in virtù di questa attenzione per gli altri, della «costante verifica delle fonti, evitando ogni leggerezza e superficialità nel diffondere dati e notizie che possono anche travolgere o nuocere alle persone e alla realtà che coinvolgono. Oggi tutti sappiamo quale sia la pericolosa forza delle fake news al livello mondiale…».
Tra i presenti Luciano Regolo, consigliere nazionale Fnsi e condirettore di Famiglia Cristiana e Maria con te, il settimanale mariano lanciato dal gruppo San Paolo lo scorso maggio, che assieme a tutti i suoi colleghi dell’Ora della Calabria nel 2014 ha lottato contro la censura che provocò la mancata andata in stampa del quotidiano per evitare l’uscita di una notizia scomoda e sgradita a un potente senatore cosentino. Una vicenda oscura, simbolo di quanto e come operino i tentacoli di certi poteri nascosti, conclusasi con la chiusura del quotidiano, la perdita del posto di lavoro per molti giornalisti e poi, dopo un processo durato oltre 4 anni, con la clamorosa assoluzione dello stampatore, nonostante sia stato dimostrato che non vi fu alcun guasto alla rotativa nella notte dell’Oragate.
Alla preghiera dei fedeli Regolo ha aggiunto «un’ultima intenzione», significativa: «Per tutti i calabresi, non solo per i giornalisti, perché, in qualunque ambito professionale operino, illuminati dallo Spirito Santo e dalla Vergine Maria, che papa Francesco a Panama, ha indicato come l’Influencer di Dio, possano sempre trovare la forza e il coraggio per difendere la verità, la libertà e la legalità».
La celebrazione reggina è stata anche l’occasione per festeggiare con particolare affetto monsignor Filippo Curatola, l’assistente regionale, e monsignor Giorgio Costantino, già docente di comunicazioni sociali e storico socio dell’Ucsi calabrese, per i quali ricorre il cinquantesimo anno dall’ordinazione sacerdotale. Entrambi, tra gli applausi scroscianti, hanno ricevuto una targa ricordo dalle mani di Parisi e Renzo. Al termine della Santa Messa il pranzo al Villaggio dei Giovani, bene confiscato alla criminalità organizzata, gestito da “Attendiamoci Onlus”, a Reggio Calabria. (giornalistitalia.it)