CHERKASY (Ucraina) – Il giornalista investigativo ucraino Vadim Komarov è morto dopo sei settimane di coma in cui era precipitato in seguito all’aggressione lo scorso 6 maggio nella città di Cherkasy. Lo ha reso noto il presidente del sindacato nazionale dei giornalisti Serhiy Tomilenko, denunciando che l’unica ragione per l’attacco, ora l’uccisione, di Vadim Komarov è la sua attività professionale”, come hanno testimoniato i suoi colleghi a Cherkasy.
“Era scomodo per molti politici locali. Ha posto domande scomode sulla corruzione a Cherkasy e sollevato temi che hanno avuto risonanza”, ha aggiunto. La violenza contro esponenti della società civile e attivisti in Ucraina è in aumento: gli attacchi sono stati più di 50 solo nel 2018, fra cui l’attacco con l’acido contro la giornalista Kateryna Handziuk che ne ha provocato la morte lo scorso novembre e l’aggressione del giornalista Serhi Nikitenko a Kherson a giugno. Attacchi che spesso passano sotto traccia, rimangono senza colpevoli. (adnkronos)
È morto dopo sei settimane di coma il giornalista ucraino aggredito a Cherkasy