BLUEFIELDS (Nicaragua) – Il giornalista Miguel Ángel Gahona è stato ucciso a Bluefields, un comune del Nicaragua nella regione autonoma della costa caraibica meridionale, mentre documentava uno scontro tra polizia manifestanti durante l’ondata di proteste spontanee contro la riforma delle pensioni che scuotono il governo di Daniel Ortega e hanno provocato almeno 25 morti.
Gahona, ieri notte, stava facendo una diretta su Facebook per mostrare i danni al bancomat di una banca quando è stato colpito dal proiettile di una pistola e si è accasciato al suolo. Le immagini lo mostrano per terra, sanguinante.
“Crediamo che sia stato colpito da un cecchino”, ha denunciato a Channel 15 la collega Ileana Lacayo, sottolineando che “gli unici a possedere le armi erano gli agenti della polizia ed i reparti antisommossa”.
Nel corso delle proteste che, da mercoledì scorso, scuotono il Nicaragua, i giornalisti hanno subito ripetuti attacchi dalle forze di polizia, che li hanno arrestati e derubati delle loro attrezzature. A quattro emittenti televisive è stato, inoltre, imposto di interrompere le trasmissioni per non trasmettere le immagini delle strade di Managua bloccate dai giovani con barricate di pietre e falò per protestare contro la riforma del sistema pensionistico che prevede un taglio del 5 percento.
Di fronte al crescente malcontento, l’unione delle imprese rifiuta di incontrare il presidente Ortega sottolineando che “non può esserci alcun dialogo se il governo non cessa immediatamente la repressione poliziesca e rispetta la libertà di dimostrazione e di stampa”.
Oltre a Managua e Bluefields, la protesta si è estesa anche alle città di Matagalpa, Camoapa, León, Carazo. La protesta, tra le più violente degli ultimi 11 anni del governo di Ortega, è scoppiata a causa delle pesanti misure economiche finalizzate a ridurre il debito pubblico. (giornalistitalia.it)
In Nicaragua negli scontri tra polizia e manifestanti contro il taglio delle pensioni