MOSCA (Russia) – I tre giornalisti russi uccisi nella Repubblica Centrafricana stavano indagando sulla presenza delle forze paramilitari russe Wagner nel Paese in cui Mosca ha inviato addestratori militari. Lo ha riferito l’organizzazione con cui collaboravano, l’Investigation Management Center, progetto lanciato dall’ex oligarca Mikhail Khodorkovsky, oggi in esilio.
Il corrispondente di guerra Orkhan Djemal, il documentarista Alexander Rastorguyev e l’operatore Kirill Radchenko sono stati assassinati lunedì notte da uomini armati nei pressi di Sibut, nel centro del Paese, stando a quanto riferito da fonti russe e centrafricane.
I tre uomini “erano partiti il 27 luglio per la Repubblica Centrafricana per girare immagini sulle attività della società militare privata Wagner in questo Paese”, ha scritto l’organizzazione sulla propria pagina Facebook. Il gruppo Wagner è stato creato da un ex ufficiale dell’intelligence militare russa, Dmitry Utkin.
Secondo media e intelligence ucraini, le sue forze paramilitari sarebbero attive dal giugno 2014 nell’Est dell’Ucraina. Secondo analisti che hanno indagato sulla questione, la forza Wagner, composta da diverse migliaia di mercenari, avrebbe avuto un ruolo importante anche nelle operazioni russe nella Siria orientale e nella riconquista della città di Palmira. Dall’inizio del 2018 la Russia ha inviato addestratori militari nella Repubblica Centrafricana, consegnato armi all’esercito nazionale e garantito la sicurezza del presidente Faustin-Archange Touadéra, il cui consigliere per la sicurezza è un russo. (askanews/afp)
Erano in Centrafrica per girare immagini sull’attività della società militare privata russa