TORINO – Dopo tre anni e mezzo alla guida del quotidiano Tutto sport, Vittorio Oreggia lascia la direzione, ma resta nel giornale come condirettore. Lo ha comunicato oggi la Nuova Editoriale Sportiva annunciato che alla guida del giornale torna Paolo De Paola da cui si era congedato nel 2012. “Con De Paola e Oreggia – afferma l’editore – si riforma il binomio che ha trasformato questo quotidiano sportivo e nel 2008 ha lanciato con successo il sito Tuttosport.com. Quella vitalità fu la spinta per un periodo di cambiamenti che caratterizzò il giornale”.
“Le ulteriori sfide editoriali – assicura l’editore di Tuttosport – inaugureranno, adesso, una stagione di novità soprattutto per il lettore sempre più calato nell’era della multimedialità. Il legame fra sito e carta, la simbiosi fra due mondi radicati nell’immediatezza il primo e nella riflessione il secondo, determinano una diversificazione ancora più marcata di contenuti. È su questa strada che si avvieranno le riforme necessarie a rendere più attuale un sistema di comunicazione che anche nello sport ha ormai necessità di una spiccata personalità”.
La Nuova Editoriale Sportiva annuncia, quindi, che “una serie di iniziative originali scatteranno per intercettare”, il consenso dei lettori “che rappresenta da sempre l’aspetto più importante del nostro impegno”.
Vittorio Oreggia: “La storia continua”
TORINO – Finisce oggi la mia direzione a Tuttosport, dopo tre anni e mezzo intensi, adrenalinici, duri e appaganti, in assoluto indimenticabili. Ma non finisce il mio percorso all’interno del giornale che, giorno dopo giorno, dal 1° gennaio 1984 e senza soluzione di continuità, ha saputo infilarsi sotto la pelle ed entrarmi nel cuore.
Da domani rivestirò l’incarico di condirettore e intraprenderò un nuovo iter professionale a fianco del direttore Paolo De Paola – con il quale sono stato vicedirettore per tre anni – per portare Tuttosport ancora più in alto e soddisfare ulteriormente i desideri dei nostri lettori. Punto e a capo: si ricomincia.
Un doveroso ringraziamento va all’Editore per la fiducia che mi ha accordato nel giugno 2012 e che mi ha rinnovato adesso, dandomi la possibilità di mettere ancora al servizio di Tuttosport la mia passione e la mia professionalità: massima trasparenza e massimo entusiasmo mi accompagneranno sempre, perché il mestiere del giornalista sportivo, in fase di drastico cambiamento con l’avvento dei new media, è legato in modo indissolubile alla trasmissione e all’elaborazione delle emozioni.
Ringrazio anche i miei colleghi, tutti, dai “vecchi” ai più giovani, ai quali ho indifferentemente… tirato il collo e rotto le scatole, la squadra del desk e i ragazzi della redazione: sono unici, generosi, bravi. Per me è stato un motivo di orgoglio dirigerli; per me continuerà a essere un’esperienza bellissima condividere con loro il viaggio che il giornale si appresta a compiere nell’immediato futuro. Il senso di appartenenza dei giornalisti di Tuttosport è un plus che non ha prezzo e che forse non ha pari. Come la dedizione del reparto tipografico e amministrativo: grazie pure a loro.
Non sono una persona incline ai romanticismi, per me il passato è il passato e conta solo il presente. Ma non mi sembra cosa buona e giusta dimenticare ciò che è successo a Tuttosport negli ultimi tre anni e mezzo, compresa una totale riforma grafica, compreso lo straordinario, per certi versi incredibile, consolidamento del nostro sito, che ogni mese regala numeri da record.
Cercherò di asciugare le parole: abbiamo raccontato i tre scudetti della Juventus e la cavalcata bianconera in Champions League fino alla finale di Berlino; abbiamo seguito passo dopo passo la crescita esponenziale del Torino, che è sfociata nella conquista dell’Europa dopo vent’anni, e la rinascita del Filadelfia; siamo stati cronisti attenti delle Olimpiadi di Londra e dei Mondiali di calcio in Brasile; abbiamo festeggiato il ritorno di Torino nella nobiltà della pallacanestro; non ci siamo mai tirati indietro nel prendere posizioni anche scomode, che ci hanno portato a non essere troppo simpatici.
Mi domando: ma i giornalisti devono essere simpatici? Tuttosport è stata la casa di molti personaggi di primo piano, ci sono venuti a trovare – tra gli altri – Platini e Malagò, Petrucci e Abete, Tavecchio e Marotta, Cairo e Ventura, i ct Prandelli e Conte, Thohir e Zanetti, Ronaldo, squadre di basket e di pallavolo. Ne dimentico tanti, gli esclusi mi perdoneranno. Tutti, comunque, si sono trovati a proprio agio e hanno abbassato le difese. Ma domani è un altro giorno. All’amico Paolo De Paola non posso che dire: bentornato e buon lavoro. (Tuttosport)
Vittorio Oreggia