ANKARA (Turchia) – L’accesso a Twitter è sempre bloccato questa mattina in Turchia, all’indomani della sentenza della Corte Costituzionale che ha ordinato al governo del premier Recep Tayyip Erdogan di rimuovere il bando. La Consulta ha sancito che il blocco di Twitter, deciso il 20 marzo su direttiva di Erdogan, viola la libertà d’espressione e i diritti individuali garantiti dalla costituzione.
La sentenza è stata pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale turca. Il governo finora non ha reagito. In passato il premier turco ha più volte sfidato decisioni di giustizia. Una settimana fa la corte amministrativa di Ankara aveva già ordinato una sospensione del bando.
La sentenza finora non è stata applicata. L’opposizione denuncia la stretta autoritaria impressa al paese nelle ultime settimane da Erdogan in risposta alle accuse di corruzione emerse con la tangentopoli del Bosforo.
Oltre a Twitter ,il governo turco ha bloccato anche YouTube alla vigilia delle elezioni amministrative di domenica scorsa, vinte inaspettatamente con il 45% contro il 28% al principale partito di opposizione, il Chp, fra numerose denunce di brogli e irregolarità, dal partito islamico Akp del premier turco. (Ansa)
Nonostante la sentenza della Corte Costituzionale che ordina la rimozione del bando