BRUXELLES (Belgio) – L’Unione Europea apre alla Turchia e le offre la mano per aiutarla a far fronte all’emergenza immigrati. Dopo quattro ore di vertice fra i 28 leader Ue e il premier turco, Ahmet Davutoğlu, è stato deciso che l’Unione europea fornirà “3 miliardi di euro iniziali” per sostenere la gestione dei flussi migratori.
Nel comunicato finale viene spiegato che “la necessità e la natura di questo finanziamento sarà rivista alla luce dell’evoluzione della situazione”. “Poiché la Turchia ospita oltre 2,2 milioni di rifugiati siriani e ha speso 8 miliardi di dollari, l’Ue sottolinea l’importanza di condividere il carico nell’ambito della cooperazione”.
Del resto, come ha riferito il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, soltanto nel 2015 “un milione e mezzo di persone è entrata illegalmente nell’Ue nel 2015, la maggior parte delle quali attraverso la Turchia”. Per Tusk, “non si può aggiungere altro carico sulle spalle della Turchia che ha già dimostrato solidarietà accogliendo due milioni di rifugiati”.
Dei 3 miliardi, 500 milioni dovrebbero essere stanziati dal bilancio comunitario, e altri 2,5 miliardi dagli Stati membri. I dettagli del finanziamento non sono ancora stati fissati perché molti Paesi non sono d’accordo sulla quota di stanziamento che toccherebbe loro. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha in particolare sottolineato che “c’è un impegno finanziario della Commissione e una proposta: quella che ci viene fatta è di considerare queste risorse fuori dal patto di stabilità. Su scelte di questo genere non si decide qui, ma si decide nei Parlamenti nazionali”.
Al vertice è stata anche data “nuova energia” al processo di adesione di Ankara all’Unione. Davutoğlu si è detto “particolarmente contento di vedere che tutti i Paesi sono d’accordo sul fatto che la Turchia e l’Ue hanno un destino comune”. Ci saranno due riunioni di questo tipo all’anno e a metà dicembre sarà aperto a Bruxelles un nuovo capitolo negoziale, quello che riguarda la governance economica.
È prevista anche un’accelerazione sulla liberalizzazione dei visti, che potrebbe essere attuata dal prossimo autunno, ma il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha sottolineato che questo avverrà di pari passo con controlli sul rispetto dei parametri anche nei delicati settori della libertà di stampa e dei diritti umani. (Agi)
Apertura per l’emergenza immigrati, ma dovrà dimostrare il rispetto dei diritti umani