ISTANBUL (Turchia) – Dopo oltre tre anni di carcere in Turchia, torna in libertà lo scrittore e giornalista Ahmet Altan, uno tra gli intellettuali più famosi nel Paese. Un tribunale d’appello di Istanbul lo ha condannato stasera a 10 anni e mezzo di prigione con l’accusa di aver sostenuto il fallito golpe del 15 luglio 2016, attribuito alla rete di Fethullah Gulen, ma ne ha contestualmente stabilito il rilascio sotto controllo giudiziario alla luce della pena già scontata e in attesa della sentenza definitiva della Cassazione, che già in passato aveva annullato una condanna all’ergastolo nei suoi confronti.
Stessa decisione per la reporter veterana Nazli Ilicak, condannata a 8 anni e 9 mesi, ma anche lei scarcerata dopo più di tre anni, in attesa che la Suprema Corte dica l’ultima parola sul caso.
Lo stesso tribunale ha inoltre assolto l’accademico e giornalista Mehmet Altan, fratello di Ahmet, che non era più in carcere. Il loro caso era uno di quelli di maggior rilievo nel giro di vite imposto nella Turchia del presidente Recep Tayyip Erdogan dopo il tentato colpo di stato, che ha portato a decine di migliaia di arresti e di epurazioni dalle pubbliche amministrazioni.
Sono invece stati condannati a 11 anni e 3 mesi per “associazione con un’organizzazione terroristica armata” altri due cronisti imputati nello stesso processo, Fevzi Yazici e Yakup Simsek, mentre un terzo reporter, Tugrul Ozsengul, dovrà scontare 12 anni. Tutti e tre resteranno in cella in attesa del ricorso in Cassazione.
Il processo nei confronti degli Altan e di Ilicak si basava su un presunto sostegno al tentativo di putsch attraverso “messaggi subliminali” che sarebbero stati lanciati alla vigilia durante un dibattito televisivo su un canale vicino ai golpisti.
A lungo sostenitrice di Gulen ed editorialista del suo giornale Zaman, la 75enne Ilicak ha però sempre negato ogni legame con il colpo di stato, spiegando dopo l’arresto di aver compreso che si trattava effettivamente un’organizzazione terroristica.
Dopo una lunga carriera nei prestigiosi quotidiani Hurriyet e Milliyet, Ahmet Altan, 69 anni, campione degli intellettuali liberal in Turchia, aveva invece fondato il giornale indipendente Taraf, chiuso dalle autorità di Ankara dopo il putsch. Autore di alcuni tra i maggior best seller nel Paese, lo scrittore aveva anche raccontato la sua prigionia nel diario “Non rivedrò più il mondo”. (ansa)