ANKARA (Turchia) – Tre giornalisti turchi, in carcere da otto anni per fatti di “terrorismo”, sono stati liberati in virtù di una nuova legge che limita la durata massima dalla carcerazione provvisoria. Lo ha annunciato il sindacato dei giornalisti turchi Tgs.
I tre liberati sono Fusun Erdogan, fondatrice e direttrice della radio alternativa “Ozgur Radyo” (Radio Libera), che ha la doppia nazionalità turca e olandese, Bayram Namaz, cronista del periodico Atilim, e Arif Celebi, giornalista della stessa pubblicazione.
A novembre 2013 sono stati condannati all’ergastolo insieme a una ventina di altri imputati, riconosciuti colpevoli di appartenenza al Partito comunista marxista-leninista (Mklp), considerato “terrorista” e illegale in Turchia, e di aver “tentato di rovesciare l’ordine costituzionale con la violenza”.
Un collettivo di sostegno per Erdogan, la più nota dei giornalisti imprigionati, ha annunciato su Twitter che la donna ha potuto lasciare al sua prigione di Gebze (nord-ovest).
A inizio marzo il Parlamento turco ha votato una legge che riduce da dieci a cinque anni la durata massima della carcerazione preventiva in attesa di processo. La condanna dei tre giornalisti liberati oggi è oggetto di appello.
La Federazione europea dei giornalisti (Efj) ha recensito 32 giornalisti ancora in carcere in Turchia, per la maggior parte a causa del loro presunti legami con le organizzazioni vicine al Pkk, il partito dei ribelli curdi. Con Iran e Cina, la Turchia è il Paese al mondo con il maggior numero di giornalisti in carcere. (TmNews/Afp)
In carcere da 8 anni per “terrorismo”, fuori grazie ad una nuova legge