ROMA – Appena rientrato da Istanbul, dove ieri ha partecipato, in rappresentanza della Ifj, la Federazione internazionale dei giornalisti, alla prima udienza del processo a carico dei giornalisti Ahmet e Mehmet Altan, il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha lanciato di nuovo l’appello in difesa dei colleghi e dei cittadini turchi.
«La libertà di stampa, ma anche le altre libertà civili, sono sempre più a rischio in Turchia. Per questo – ha affermato Lorusso nel corso della conferenza stampa convocata stamane nella sede della Fnsi – chiederemo un incontro al presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, affinché solleciti le istituzioni europee e, attraverso di esse, i governi nazionali a non lasciare soli i cittadini turchi».
«Non spegniamo i riflettori sulla Turchia, ma diamo voce e luce alle storie dei colleghi turchi e alle vicende dei cittadini turchi – ha rilanciato il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti – perché non è solo il bavaglio alla stampa che deve allarmarci. Non si tratta di difendere una categoria, ma di stringere un’alleanza con chiunque abbia a cuore i diritti umani e civili. In Turchia come in Siria, in Venezuela, in Messico, in Egitto».
E, in effetti, nei mesi scorsi sono state numerose le associazioni che, insieme alla Fnsi, si sono mobilitate contro il “bavaglio turco” e contro la repressione messa in atto dal presidente Erdogan all’indomani del fallito golpe del 15 luglio 2016.
«Tanto che la stessa Ifj – ha rimarcato il segretario generale della Fnsi – ha ritenuto di affidare alla Federazione nazionale della stampa italiana il compito di rappresentare i giornalisti di tutto il mondo al processo iniziato ieri alla Caglayan Courthouse di Istanbul».
Le mobilitazioni in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, il congresso statutario della Fnsi e quello dell’Usigrai hanno, d’altronde, consentito un’ulteriore riflessione sul problema turco, che «non riguarda solo i giornalisti, ma anche magistrati, politici avvocati, docenti universitari, intellettuali. Continuiamo ad illuminare le storie che dalla Turchia (non) arrivano ai cittadini occidentali», ha ribadito il presidente Giulietti.
Sul ruolo del sindacato dei giornalisti italiani nell’ambito delle istituzioni internazionali di categoria ha posto l’accento il segretario generale aggiunto Carlo Parisi, evidenziando «l’unanime riconoscimento tributato alla Fnsi sia a livello europeo che mondiale. Lo testimonia il ruolo attribuito a Raffaele Lorusso dalla Ifj – ha sottolineato Parisi – quale unanime riconoscimento tributato dai giornalisti di tutto il mondo alla Fnsi, considerata portabandiera dei diritti dei giornalisti sia in materia di libertà di stampa che di tutele contrattuali».
«Non a caso, – ha fatto notare il segretario generale aggiunto della Fnsi – in segno di riconoscimento del ruolo internazionale svolto dal sindacato dei giornalisti italiani, sempre in prima linea contro i bavagli e le violenze di ogni genere in tutto il mondo, il Congresso di Angers dell’Ifj ha eletto Raffaele Lorusso nell’esecutivo, nonostante fosse alla sua prima esperienza in seno alla stessa Federazione internazionale dei giornalisti. Ruolo che Lorusso ha svolto egregiamente, soprattutto nell’opera di mediazione con i colleghi degli altri Paesi, e che ha portato all’approvazione di importanti mozioni per la libertà di stampa, non ultime quelle sulla Turchia approvate all’Assemblea Efj di Bucarest ed all’ultima riunione del Comitato esecutivo della Ifj, a Mosca».
«Accreditato ruolo di mediazione – ha aggiunto Parisi – che l’Ifj, presieduta da Philippe Leruth, ha, appunto, voluto rimarcare affidando a Lorusso l’incarico di guidare la delegazione internazionale presente ad Istanbul per il processo dei fratelli Ahmet e Mehmet Altan».
Mentre Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha raccontato la vicenda di Taner Kiliç, presidente di Amnesty International Turchia e tra gli avvocati che hanno seguito il caso di Gabriele Del Grande. Noury ha, quindi, annunciato nuove iniziative comuni, come quella in programma a Torino dove, dal 25 giugno al 3 luglio, ogni circoscrizione appenderà lo striscione “Verità e giustizia per Giulio Regeni” e organizzerà degli eventi a sostegno della campagna. Campagna a cui la Fnsi ha immediatamente aderito.
«Recuperiamo le inchieste che hanno portato al carcere i colleghi turchi», ha concluso il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, facendo notare che «ce lo hanno chiesto gli stessi giornalisti turchi. È il modo migliore di sostenere la loro battaglia per la libertà».
Alla conferenza stampa di stamane alla Fnsi erano presenti, tra gli altri, la giornalista Rai Lucia Goracci, il direttore del Tg3 Luca Mazzà, Antonella Napoli in rappresentanza di Articolo21, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari. (giornalistitalia.it)
Lorusso, rientrato da Istanbul, rilancia l’appello con Giulietti, Parisi, Di Trapani, Noury