DIYARBAKIR (Turchia) – Le autorità turche hanno rilasciato 32 persone che lavorano per media in lingua curda fermate ieri sera nella città del sud est turco di Diyarbakir, come riferiscono fonti locali. La polizia antiterrorismo ha effettuato raid negli uffici e fermato i dipendenti dell’agenzia Dicle (DIHA), del quotidiano in lingua curda Azadiya Welat, dell’editore Aram, e di KURDI-DER.
Tutti sono stati rilasciati stamani dopo essere stati interrogati durante la notte. Non è chiaro se siano indagati, ma una fonte ha detto che la polizia ha condotto i raid a caccia di un presunto terrorista che riteneva fosse nascosto nell’edificio che ospita DIHA e Azadiya Welat.
L’agenzia DIHA ha condannato i fermi è detto che gli arrestati sono stati portati nelle cantine del palazzo e sottoposti a violenze.
Il governo turco ha avviato quest’estate una dura offensiva contro i ribelli curdi del PKK nel sudest della Turchia e nel nord dell’Iraq. Il gruppo armato ha risposto uccidendo decine di agenti e soldati in attacchi quasi quotidiani.
Nelle ultime settimane le autorità hanno effettuato una serie di arresti di giornalisti e la polizia ha perquisito una holding che possiede media di opposizione, provocando le critiche delle Ong e dei Paesi occidentali. (Askanews)
Raid della polizia antiterrorismo all’agenzia Diha e al quotidiano Azadiya Welat