ANKARA (Turchia) – Non si ferma la repressione di Erdogan dopo il tentato golpe di venerdì scorso. A finire sotto la scure della rabbiosa epurazione del presidente sono anche i mezzi di informazione: almeno 24 le radio e televisioni turche chiuse a seguito del provvedimento emanato ieri dal Consiglio supremo per la radio e la televisione (Rtuk), che ha revocato le licenze ai media ritenuti vicini a Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere dietro il fallito golpe.
Tra le radio e tv “collegate o sostenitrici” del movimento ispirato a Gulen ci sono la tv Samanyolu, l’emittente Can Erzincan e Radio Dunya. Sono, inoltre, finiti sotto inchiesta 370 dipendenti e giornalisti della tv pubblica Trt.
Non solo: la Direzione generale per l’informazione (Byegm), che dipende dalla Presidenza del Consiglio, ha revocato gli accrediti stampa a 34 giornalisti turchi.
L’epurazione post golpe colpisce anche i media ritenuti “sostenitori” di Gulen