ANKARA (Turchia) – Secondo il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, non ci sono giornalisti in carcere in Turchia solo per reati di opinione. Lo riferiscono quotidiani spagnoli, riportando dichiarazioni fatte da Cavusoglu a Madrid durante la sua visita in Spagna.
“Non c’è un solo giornalista in carcere in Turchia per aver scritto un articolo. Se ci fosse, vorrei sapere chi è”, ha detto Cavusoglu citato dalla stampa spagnola. Il capo della diplomazia di Ankara ha detto che molte persone in Turchia sono in prigione per aver sostenuto il fallito golpe del 15 luglio scorso, e tra questi vi sono anche giornalisti.
Cavusoglu ha, quindi, criticato l’organizzazione Reporter senza frontiere (Rsf), accusata di resoconti “poco obiettivi” sulla situazione della libertà di stampa in Turchia. Secondo la Ong, sono oltre 100 i giornalisti in carcere in Turchia.
“Ad oggi, 348 giornalisti sono in arresto nel mondo: si tratta di un incremento del 6 per cento rispetto al 2015. Il numero di giornalisti professionisti imprigionati è cresciuto del 22 per cento e si è quadruplicato in Turchia dopo il mancato colpo di stato del mese di luglio”, ha indicato Reporter senza frontiere nel suo ultimo rapporto di dicembre scorso.
“Alle porte dell’Europa, una vera e propria caccia alle streghe ha provocato l’arresto di decine di giornalisti e reso la Turchia la più grande prigione per la professione. In un anno, il regime di Erdogan ha cancellato ogni pluralismo dei media al cospetto di un’Unione Europea silente sulla questione”, ha denunciato Christophe Deloire, segretario generale di Rsf in un comunicato. (agenzia nova)
Il ministro degli esteri Cavosoglu a Madrid nega gli arresti per reati di opinione