Proteste contro il trattamento riservato al reporter dell’Afp che sollecita un’inchiesta

Turchia: “arresto shock” del fotogiornalista Kilic

Bulent Kilic, vincitore nel 2015 e 2016 del World Press Photo

ISTANBUL (Turchia) – Decine di giornalisti e attivisti hanno manifestato oggi a Istanbul e Ankara contro il trattamento shock della polizia turca nei confronti del pluripremiato fotogiornalista turco dell’Agenzia France Press (Afp), Bulent Kilic, bloccato con violenza mentre seguiva sabato scorso la repressione della manifestazione del Pride lgbti+ nella metropoli sul Bosforo, vietato dalle autorità per il settimo anno consecutivo.
Le immagini degli agenti che lo hanno bloccato a terra, schiacciandone il collo e la schiena mentre il reporter denunciava di non riuscire a respirare, in una dinamica che ha ricordato l’uccisione di George Floyd, hanno fatto il giro dei social e dei media di opposizione in Turchia, scatenando forte indignazione.
Kilic, poi trattenuto per alcune ore in caserma, ha sporto denuncia per “arresto violento”. La Afp ha sollecitato a sua volta un’inchiesta per accertare le responsabilità nell’accaduto.
Le autorità devono «dare istruzioni chiare alle forze di sicurezza perché mettano fine a queste pratiche inaccettabili e ingiuste, prima che sia troppo tardi», ha dichiarato il rappresentate in Turchia di Reporters sans Frontières (Rsf), Erol Onderoglu.
Nella graduatoria sulla libertà di stampa dell’organizzazione, la Turchia è al 153° posto su 180 Paesi, con centinaia di giornalisti arrestati negli ultimi anni, prima e dopo il fallito golpe del 2016. (ansa)

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