ISTANBUL (Turchia) – Pugno di ferro del regime di Recep Tayyip Erdogan contro la libertà di stampa in Turchia. L’ultimo atto di questa aberrante azione repressiva è firmato dal Tribunale di Istanbul, che ha ordinato l’arresto preventivo e la custodia cautelare in carcere del giornalista Erol Önderoglu, dal 1996 rappresentante di Reporters Sans Frontières in Turchia, della docente universitaria Sebnem Korur Fincanci, presidente della Fondazione dei Diritti dell’Uomo (Tihv) e del giornalista e scrittore Ahmet Nesin. Sono accusati di propaganda terroristica a favore del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) per aver partecipato, il mese scorso, a una campagna di solidarietà a favore del quotidiano filo-curdo Ozgur Gundem iniziata, il 3 maggio scorso, in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa.
Nell’inchiesta sono coinvolte almeno altre 36 persone, tra cui molti dei 44 giornalisti e attivisti che simbolicamente hanno firmato per un giorno il giornale nel ruolo di direttore. Ruolo, questo, che Önderoglu, Nesin e Fincanci hanno svolto nel maggio scorso e per il quale si sono visti contestare tre articoli sulla lotta intestina tra le forze di sicurezza del Paese e sulle operazioni nel sud-est del Paese contro i separatisti curdi del Pkk.
Nell’occasione, non è mancato il coraggioso sostegno di un centinaio di colleghi che al grido “non cederemo alle pressioni” hanno protestato contro la decisione del Tribunale turco.
Immediata la reazione delle Federazioni europea (Efj) e internazionale (Ifj) dei giornalisti, che condannano con forza i tre arresti di ieri a causa della loro temporanea partecipazione come direttori del giornale, nel quadro di un progetto coordinato da Özgür Gündem.
“Il giornalismo non è un crimine, non accettiamo questi arresti. Sono andati davanti alla corte di rispondere alle domande, non possiamo accettare che il giudice decide ordini di rinchiuderli in carcere”, ha denunciato l’Unione Giornalisti della Turchia.
“Mostrare solidarietà lavorando come giornalista o redattore capo – ha detto, invece, il presidente dell’Efj, Mogens Blicher Bjerregard – non può essere considerato come fare propaganda del terrore. Le autorità turche stanno chiaramente abusando della legislazione per mettere a tacere i critici ed i difensori dei diritti umani. Le persone arrestate devono, quindi, essere immediatamente rilasciate. Così facendo, la Turchia sta lavorando contro se stessa per incarcerare i difensori della libertà di stampa”, ha concluso il presidente dell’Efj. (giornalistitalia.it)