BRUXELLES (Belgio) – La Federazione internazionale della stampa (IfJ) e il suo affiliato Sindacato dei giornalisti tunisini (Snjt) esprimono sconcerto e preoccupazione per il ricorso del governo tunisino alla legge anti terrorismo con l’obiettivo di mettere la museruola agli organi di informazione. A questa politica va ricondotto il licenziamento da parte del governo dell’amministratore delegato della Tv pubblica della Tunisia, Mustapha Ben Letaief. “Ed è solo l’ultima delle azioni del governo tunisino contro i media”, fa notare l’Ifj.
Il licenziamento di Letaief, denunciano Ifj e Sindacato dei giornalisti tunisini, è avvenuto dopo la messa in onda sulla Tv pubblica El Wataniya 1 di immagini che mostravano la testa mozzata di un giovane pastore decapitato dai terroristi.
“Solo le strutture professionali, tra cui l’Alta Autorità indipendente per la Comunicazione (Haica), hanno il potere di determinare la natura degli errori professionali di quanti operano nell’informazione e le sanzioni appropriate”, afferma il Sindacato Giornalisti della Tunisia.
“Il governo insiste – prosegue il Sindacato tunisino – nell’attaccare i giornalisti sulla base dell’articolo 31 della Legge contro il terrorismo, mentre i giornalisti dovrebbero essere giudicati solo in base all’articolo 115 che riguarda la stampa”.
“Siamo molto preoccupati – sottolinea il presidente della Ifj Jim Boumelha – nel vedere il governo tunisino utilizzare le leggi contro il terrorismo per interferire in quello che dovrebbe riguardare soltanto le autorità competenti dei giornalisti tunisini. La libertà di stampa – incalza Boumelha – è a rischio quando simili decisioni sono prese dalle autorità pubbliche. Esortiamo, dunque, il governo tunisino a cessare immediatamente con la sua intimidazione nei confronti dei nostri colleghi tunisini”.
Ifj e Sindacato giornalisti tunisini: "Il governo ponga fine alla sua intimidazione”