WASHINGTON (Usa) – In principio fu Sean Spicer con i suoi “fatti alternativi”, secondo la celebre definizione della consigliera del presidente, Kellyanne Conway. Poi fu la volta dell’effimera parabola di Anthony Scaramucci, durato appena dieci giorni, dopo aver lasciato la sua azienda e essere stato piantato dalla moglie, che non sopportava Donald Trump. Ora, leggiamo sul New York Times, la delicatissima posizione di capo della comunicazione della Casa Bianca è passata a Hope Charlotte Hicks, una ventottenne, modella per Ralph Lauren nell’adolescenza, molto vicina a Ivanka, la figlia prediletta del presidente.
Benché sia piuttosto giovane e non abbia avuto alcuna esperienza politica prima di entrare nel circolo dei Trump, Hicks ha sicuramente un curriculum più adeguato del suo predecessore, che non aveva alcuna esperienza di rilievo nel campo della comunicazione. Anzi, è, per così dire, figlia d’arte: suo padre, Paul Burton Hicks, è stato il vicedirettore dell’ufficio stampa dell’Nfl, la federazione nazionale del football americano, dal 2010 al 2015 e prima ancora era stato il capo dello staff di Stewart McKinney, un deputato repubblicano del Connecticut.
L’incontro con “The Donald”
I rapporti di Hope con la famiglia Trump iniziano nel 2012, quando, per la società di pubbliche relazioni dove era stata assunta, la Hiltzik Strategies, inizia a curare la comunicazione della nuova linea di moda firmata da Ivanka, che due anni dopo la vorrà a tempo pieno nella Trump Organization. La ragazza si fa notare, tanto che nel gennaio 2015, “The Donald” la convoca per una proposta che non potrà rifiutare.
“Mister Trump mi guardò e mi disse: ‘sto pensando di correre per la presidenza e tu sarai il mio addetto stampa’,”, è il racconto di Hicks. Occuperà la posizione fino alla conclusione della campagna elettorale che porterà l’immobiliarista alla Casa Bianca, diventando il membro più longevo del team. Hope è quindi una “trumpista” della prima ora, come Steve Bannon e la stessa Comway, in compagnia dei quali viene spesso ritratta.
Uno stipendio da record
Sin dai giorni delle primarie fu Hope a decidere, tra le 250 richieste di contatto ricevute al giorno, quali giornalisti avrebbero parlato con il magnate. Ed era lei che dettava a Trump alcuni dei suoi controversi “tweet”. Hope trascorreva quasi tutta la giornata nell’ufficio dell’allora candidato. Un impegno – e qua un parallelismo con Scaramucci c’è – che le costerà un fidanzato che stava con lei da sei anni.
È però grazie al suo lavoro (portato avanti in solitaria) che, nel gennaio 2017, si guadagna un posto nella lista di Forbes degli under 30 più influenti.
Oggi è la figura più pagata della squadra della Casa Bianca, con uno stipendio mensile di 179.700 dollari, lo stesso di Bannon e del “chief of staff” Reince Priebus. Attenzione, però, l’incarico della bella Hope è ad interim, in attesa che l’imprevedibile Trump scelga qualcuno a cui affidare il compito stabilmente. (agi)