L’Asl denuncia: “Giornalista si finge medico”. Indignati Odg e Corecom. Per la Rai: “È falso”

Troupe di Rai 1 “imbucata” per il vaccino

Coda al Vaccine Covid Center della Mostra d’Oltremare di Napoli

NAPOLI – Troupe televisiva del programma di Rai 1 “Oggi è un altro giorno” tenta di “infiltrarsi” tra gli operatori sanitari in fila per il vaccino, per documentare l’evento con telecamere nascoste, ma viene smascherata e respinta.
A denunciare l’episodio è stata la Direzione Generale dell’Asl Napoli 1, guidata da Ciro Verdoliva, spiegando che «nel corso della mattinata di oggi un giornalista Rai e due tecnici, tutti in servizio per un programma di intrattenimento, hanno tentato di superare i controlli posti in essere alla Mostra d’Oltremare di Napoli fingendosi operatori sanitari aventi diritto al vaccino, ritirando il numero di ingresso e mettendosi in fila. Al controllo sono stati smascherati e respinti».
«È lecito – afferma l’Asl 1 di Napoli – presumere che l’obiettivo di questa incursione con telecamere nascoste fosse quello di cogliere in fallo il sistema di sicurezza messo in piedi dall’Asl Napoli 1 Centro e gettare ancora una volta fango sul lavoro messo in campo per garantire la salute dei cittadini. Un comportamento che questa direzione generale stigmatizza con forza, anche perché quest’incursione nulla ha a che vedere con il diritto di cronaca e d’informazione che dovrebbe animare ogni giornalista, tanto più se appartenente al servizio pubblico».
«Sin dal primo giorno di apertura del Vaccine Covid Center – sottolinea la Direzione Generale – l’Asl Napoli 1 Centro ha tenuto la massima trasparenza, consentendo a giornalisti, troupe televisive e fotoreporter di entrare e girare liberamente negli spazi della Mostra dedicati ai Vaccini. Tentativi come quello odierno vengono posti in essere a scapito della sicurezza degli operatori sanitari impegnati in prima linea, visto che impegnano preziose risorse che dovrebbero invece essere impiegate solo ed esclusivamente per garantire la massima rapidità delle operazioni vaccinali».
La Direzione Generale dell’Asl 1 di Napoli auspica, quindi, che «episodi simili non abbiano a ripetersi nelle settimane e nei mesi a venire, che l’Ordine dei Giornalisti intervenga per valutare l’accaduto ed eventualmente sanzionare tale comportamento, e che la stessa Commissione di Vigilanza Rai approfondisca quanto accaduto e valuti opportuni provvedimenti. Esiste, infatti, un limite oltre il quale non bisognerebbe mai spingersi, tanto più se queste azioni vengono poste in essere solo per riempire un palinsesto di intrattenimento. La lotta al Covid non è un gioco né un reality, bisognerebbe avere rispetto per medici, farmacisti, infermieri, operatori socio sanitari, amministrativi, tecnici che da mesi ormai rischiano la vita in questa battaglia ed anche se stremati continuano ad essere al lavoro per garantire salute».
Immediato l’intervento dell’Ordine dei giornalisti della Campania, presieduto da Ottavio Lucarelli, che invierà una segnalazione all’Ordine del Lazio, secondo il quale «non è questo un esempio di buon giornalismo. Le inchieste-spettacolo danneggiano la nostra professione e in particolare quei colleghi che da mesi in strada raccontano correttamente l’evolversi della pandemia».
«Il giornalista laziale – spiega l’Odg Campania – è stato inviato da una trasmissione-contenitore di Rai uno e, a questo punto, ci chiediamo se i responsabili di “Oggi è un altro giorno” hanno inviato giornalisti in tutta Italia o solo a Napoli.

Mimmo Falco e Ottavio Lucarelli

Al di là della magra figura del “falso medico”, c’è da considerare che sempre, a partire dai temi che riguardano la salute dei cittadini, vanno rispettate le norme deontologiche».
Dal canto suo, il presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Campania, Mimmo Falco, ritiene «doveroso che la Rai faccia chiarezza sul gravissimo episodio accaduto alla Mostra d’Oltremare di Napoli, dove un giornalista professionista laziale, che lavorava a un servizio per una delle trasmissioni di Rai 1, si è infiltrato nelle file riservate a medici e infermieri per le vaccinazioni, fingendosi operatore sanitario. Un comportamento – denuncia Mimmo Falco – che configura diverse violazioni delle norme deontologiche e che non fa onore all’intera categoria». (giornalistitalia.it)

Ma Rai 1 replica: “False e diffamanti affermazioni dell’Asl Napoli”

ROMA – «In merito alla vicenda riguardante una troupe di Rai1 a Napoli, la rete respinge il comunicato reso in data odierna dalla Direzione Generale dell’Asl Napoli 1 Centro, riportante asserzioni assolutamente false e gravemente diffamanti nei confronti del lavoro svolto dalla troupe Rai e nei confronti dell’Azienda stessa». Così, in una nota, la rete ammiraglia di Viale Mazzini replica alle affermazioni dell’Asl, secondo cui una troupe si sarebbe infiltrata tra i medici in fila per il vaccino.
«La totale falsità di quanto descritto nel comunicato – sottolinea Rai 1 – è agevolmente documentabile attraverso la corrispondenza tra l’Ufficio Stampa del Direttore generale dell’Asl (con il quale veniva concordata un’intervista per la mattina del 14 gennaio presso la Mostra d’Oltremare di Napoli), ovviamente a disposizione. I fatti riportati nel comunicato, e ripresi da numerosi giornali, costituiscono un attacco inammissibile al lavoro di professionisti seri e competenti».
«Non risponde al vero – continua la nota di Rai1 – che la squadra abbia “tentato di superare i controlli … fingendosi operatore sanitario avente diritto al vaccino”, ma è entrata attraverso i tre varchi presentandosi quali giornalista e operatori del Servizio Pubblico e successivamente ha incontrato il Direttore generale come precedentemente concordato». (ansa)

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