FIRENZE – «Molto preoccupata per la firma del preliminare di cessione del quotidiano Il Tirreno di Livorno (insieme alle Gazzette di Modena e Reggio e della Nuova Ferrara)», l’Associazione Stampa Toscana, unendosi all’Aser, chiede «un tavolo nazionale prima che si arrivi al closing».
Troppi, infatti, sono i punti non chiari dell’operazione che si sta portando avanti senza che la proprietà Gedi abbia dato alcuna garanzia sul futuro delle testate e dei 163 posti di lavoro complessivamente coinvolti. Al contrario, fino all’ultimo l’Azienda ha negato che ci fosse una trattativa in fase avanzata, mentre proprio ieri, 9 ottobre, sarebbe stata raggiunta l’intesa preliminare.
Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana, che da subito si sono messi a disposizione dei colleghi, rinnovano l’invito al sottosegretario all’Editoria presso la Presidenza del Consiglio, Andrea Martella, di aprire un confronto, e fare una verifica, sul modus operandi del primo editore italiano, rispetto a testate che hanno fatto la storia del giornalismo locale.
Ast non nasconde forti preoccupazioni rispetto alla sostenibilità dei progetti del nuovo editore, alla salvaguardia dei posti di lavoro e al diritto all’informazione delle comunità alle quali le testate in questione fanno riferimento, giorno dopo giorno.
Ast, che fin dal primo giorno ha sollecitato l’intervento delle istituzioni locali, in primis Regione e comuni toscani (molto apprezzato l’annuncio della visita del neo presidente, Eugenio Giani, alla redazione del Tirreno) ora ritiene che la partita si debba giocare, a carte scoperte, a un tavolo nazionale, con il sottosegretario Martella in prima fila: affinché siano chiariti i punti oscuri e si possano ottenere, prima dell’eventuale firma finale, tutte le garanzie a tutela dell’informazione e dei posti di lavoro. (giornalistitalia.it)