Grazie alla collaborazione tra l’Associazione della Stampa e la Regione

Toscana, test sierologici per i giornalisti

Sandro Bennucci (presidente Ast) ed Enrico Rossi (presidente Regione Toscana)

FIRENZE – L’Associazione Stampa Toscana, grazie alla disponibilità e sensibilità riscontrate da parte della Regione Toscana, ha raggiunto un’intesa per quanto riguarda la tutela sanitaria dei giornalisti impegnati in prima linea nella cronaca quotidiana dell’emergenza coronavirus.
«Questo – ricorda il presidente dell’Ast, Sandro Bennucci – sulla base della convinzione, condivisa dalla Fnsi, che tale tutela, oltre a fornire un presidio di sicurezza per i colleghi interessati, sia fondamentale per garantire continuità all’informazione, mai come ora servizio pubblico essenziale – riconosciuto anche dal Governo – e antidoto decisivo contro fake news e strumentalmente i allarmismi».
D’intesa con la Consulta sindacale, Bennucci ha rivolto un invito ai Comitati ed ai Fiduciari di redazione ad inviare all’Ast rapidamente (entro i primi giorni della prossima settimana) gli elenchi dei colleghi impegnati in prima linea, cioè nei servizi di cronaca o nelle mansioni di inviato, oppure che si recano in redazione. È necessario indicare nome, cognome, residenza, indirizzo e-mail e numero di cellulare.
Nell’iniziativa sono coinvolti, naturalmente, fotoreporter, telecineoperatori, free lance e collaboratori che certifichino lo stato di effettiva esposizione al rischio infezione. Per cui, anche d’intesa con la commissione lavoro autonomo, i colleghi privi di struttura sindacale possono inviare la richiesta alla segreteria Ast.
Sarà esclusivamente la Regione a decidere modalità, procedure e tempi di effettuazione dei test, in ogni provincia della Toscana, sulla base delle liste di nominativi trasmessi con l’assenso esplicito del giornalista.
Sandro Bennucci sottolinea che «questa opportunità non deve e non dovrà trasformarsi in un diritto generalizzato di categoria, bensì va considerata e apprezzata soltanto come un giusto screening su chi potrebbe essere effettivamente contagiato e a sua volta contagiante, nell’ambito e nello spirito del piano di emergenza di sanità pubblica presentato dalla Regione Toscana». (giornalistitalia.it)

 

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