GARDIZ (Afghanistan) – Un giornalista afghano è stato ucciso a Gardiz, capoluogo della provincia orientale di Paktia, e un’associazione a tutela dei diritti della categoria ha lanciato un appello al ministero dell’Interno perché venga fatta luce sul suo assassinio.
Nadir Shah Sahibzada, conduttore radiofonico locale, è scomparso ieri sera e ore dopo il suo corpo senza vita è stato rinvenuto dalle forze di sicurezza nella zona di Bagh-e-Per. Da tre anni si occupava di programmi radiofonici sociali e culturali per l’emittente Sada-e-Gardiz.
Secondo il collega Abdul Rashid Jalalzai, citato dall’associazione per i diritti dei giornalisti Nai, il cadavere presentava segni di colpi e di torture: è il settimo reporter a essere ucciso quest’anno in Afghanistan. Un appello è stato lanciato dall’organizzazione perché ci sia un’ampia inchiesta sul suo assassinio.
Il portavoce della polizia provinciale, Sardar Wali Tabassum, ha annunciato che un’indagine è stata aperta, ma finora nessuno ha rivendicato la responsabilità dell’omicidio.
Come ha sottolineato Reporters Without Borders in un rapporto diffuso ad aprile, per i giornalisti afghani il 2018 è stato l’anno peggiore dalla caduta del regime dei talebani nel 2001, con 15 reporter e operatori dei media uccisi in una serie di attentati.
Intanto, nella mattinata è stato sferrato un attacco contro un hotel a Qala-e-Naw, capoluogo del provincia nord-occidentale afghana di Badghis: 8 membri delle forze di sicurezza sono rimasti uccisi, e altre sette feriti. Lo ha riferito il portavoce del ministero dell’Interno, Nusrat Rahimi, citato dall’emittente locale Tolo News, precisando che gli aggressori sono stati assediati nell’edificio. (agi)