ROMA – Nella Giornata in Memoria delle Vittime di mafia, ritengo importante continuare a lavorare alla mia proposta di legge dal titolo “Liberi di Scegliere”, che prevede l’introduzione di specifici provvedimenti per la protezione e l’assistenza dei minorenni che subiscono violenze o sono coinvolti in reati dai familiari mafiosi. Con questa proposta di legge ho messo nero su bianco l’omonimo progetto di legalità che è nato dal lavoro del giudice Roberto Di Bella, già presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria ed oggi di quello di Catania.
È necessario introdurre misure a tutela dei minorenni che subiscono, nel corso della vita, un vero e proprio indottrinamento mafioso attraverso il quale, anche se non imputabili, vengono coinvolti in attività delittuose o subiscono violenze. Lo strumento normativo per cui mi sto battendo è diretto e immediato: bisogna prevedere la decadenza o la limitazione della responsabilità genitoriale di coloro che appartengono ad organizzazioni malavitose di tipo mafioso allorquando si riscontri un concreto pregiudizio all’integrità psico-fisica dei minori.
Il disegno di legge deve andare all’esame congiunto delle Commissioni “II Giustizia” e “XII Affari sociali”. La ‘ndrangheta non può prendersi le nuove generazioni, bisogna interrompere questa catena dannosa soprattutto per chi non ha colpa. Lo Stato deve dare supporto e pari opportunità di vita ai minori che senza alternative culturali verrebbero condannati ad attività di mafia. Serve più giustizia sociale, più cultura e formazione, più umanità. (giornalistitalia.it)
Dalila Nesci
Sottosegretaria al Sud e alla coesione territoriale
Condivido, ma occorre, in parallelo, promuovere un piano progettuale di misure in favore dei minori, simile a quanto fu fatto con la legge 216/91 prima e la 281 poi. Buon lavoro.